In Italia Abdelghani Habbou arriva dentro a un container nel 2001. Ora ha una palestra tutta sua in Barriera di Milano. È poco più che maggiorenne quando decide di lasciare Casablanca per inseguire un preciso obiettivo sportivo. La sua passione: la thai box, una passione irrinunciabile. Il suo sogno: diventare un fighter professionista, un sogno realizzato. I genitori non vogliono che lasci il Marocco, dove la famiglia può permettersi un tenore di vita piuttosto alto.
Nel nostro paese, all’inizio, Abdel deve fare i conti con tante difficoltà. “In Italia non ti regalano niente. Per farcela devi avere talento. Devi avere qualcosa che gli altri non hanno – racconta ai microfoni di Facciamo Barriera -. Dedicavo molto tempo allo sport e dovevo anche lavorare per mantenermi. Tutti lavori occasionali: il lavapiatti, l’addetto alla sicurezza, andavo a tagliare le piante, accettavo quello che mi veniva proposto per pagare le spese, per allenarmi, per vivere”. La sua casa in quegli anni è la palestra in cui si esercita. Ma Abdel non si scoraggia perché ama le sfide. Lo sport gli ha insegnato come superare le prove più ardue.
Con tanto impegno e fatica diventa due volte campione italiano di thai boxe. Poi comincia a studiare e così ottiene numerosi certificati per insegnare boxe, thai boxe, kick boxing, functional training e non solo. Apre la sua prima palestra in via Verres dove un tempo c’era quella in cui si allenava. La chiama “Casa boxing gym”, perché in quello spazio una volta ci dormiva anche. Successivamente si sposta in via Valprato, dove si trova adesso. Qui accoglie bambini e adulti, donne e uomini di ogni nazionalità, chiunque abbia intenzione di dedicarsi alla disciplina. Per gli allievi è il “Maestro”. Lui sorride sempre, con la fierezza di chi ce l'ha messa tutta ed è riuscito a farcela. Ma ha ancora un sogno nel cassetto, ci confida: “Aprire una palestra più grande in cui allenare tutti gratuitamente”.
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