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SUL CAOS ROM APPELLO A UNIRE LE FORZE

Immagine del redattore: facciamobarrierafacciamobarriera

Non hanno più fiducia nelle istituzioni i residenti del condominio al civico 167 di via Bologna. E come potrebbe essere altrimenti, dopo quello che è accaduto nelle notti scorse, dentro il cortile di casa loro dove si è consumata una faida familiare tra gruppi rom rivali? “L’altra notte le fiamme hanno lambito anche il mio balcone al secondo piano. Ci è mancato poco che la tenda in plastica esposta non andasse a fuoco, l’ho dovuta mettere in sicurezza. Noi ogni giorno con questa gente qui rischiamo la pelle”, così un residente si sfoga con l’assessore comunale alla Sicurezza Marco Porcedda arrivato all’improvviso per fare un sopralluogo nella mattinata di oggi, lunedì 17 febbraio.  

Altri cittadini si fermano e raccontano all’assessore come si vive in questo complesso in cui tre alloggi da tempo sono stati occupati abusivamente da famiglie rom. In sintesi, bisogna sempre stare in campana perché da un momento all’altro può capitare qualcosa di poco piacevole. Il riferimento è soprattutto agli episodi più recenti: a quello risalente all’alba del 14 febbraio quando uno di loro, ubriaco fradicio, ha speronato i furgoni parcheggiati nel cortile e soprattutto all’incendio appiccato alle auto nel cuore della notte successiva. Due notti da incubo, una dietro l’altra, per i residenti che non sono nemmeno riusciti a chiudere occhio in attesa del ritorno di una qualche normalità, una volta terminati gli interventi delle forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco.  


Porcedda li ascolta attentamente e poi risponde, a nome dell’amministrazione comunale. "Dopo gli episodi dei giorni scorsi, il livello di attenzione da parte delle istituzioni è più alto del solito. Presi singolarmente il Comune, l’Atc e le forze dell’ordine non possono risolvere il problema. Occorre un’azione congiunta e coordinata – spiega, cercando bene le parole -. Quindi è necessario sedersi tutti intorno a un tavolo con l’obiettivo di individuare gli strumenti d’intervento in grado di riportare la situazione alla normalità. Come Città abbiamo chiari quali possano essere alcuni degli interventi necessari, ma non è il momento di strumentalizzare il problema per raccogliere consensi. Se vogliamo garantire ai residenti la vivibilità del quartiere dobbiamo passare oltre e intervenire congiuntamente verso un obiettivo comune”.


C’è anche il consigliere comunale del Pd Antonio Ledda. Pure lui ascolta a lungo lo sfogo dei cittadini, ai quali suggerisce di unirsi nella protesta. Perché da soli, come ha ben spiegato Porcedda, nessuno va da nessuna parte. Lo stesso concetto vale anche per i residenti che dovrebbero fare fronte comune. “Questa è la manifestazione tangibile di quanto denunciato da anni, con atti di grave illegalità e un disprezzo totale per ogni minima regola, quotidianamente – afferma Ledda -. Spero che la tentazione di emettere proclami da parte dei soliti venga accantonata, almeno per il momento, e che ogni singolo soggetto o ente, con competenza totale o parziale, faccia la propria parte in sinergia con gli altri, per restituire serenità e dignità di vita a tutti i cittadini di quest’area”.

1 Comment

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Guest
Feb 18
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Un bel segnale la presenza dell'assessore e, si, è necessario unirsi, senza inutili frasari di bassa lega e accuse! Un primo passo, si spera che poi ci siano risultati!

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