SGOMBERO "SOFT" NEL COMPLESSO VIA BOLOGNA 267
- facciamobarriera
- 2 apr
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Intorno alle 9,30 di mercoledì 2 aprile i residenti di via Bologna 267 sentono un po’ di trambusto e poi vedono volare coperte, cuscini, indumenti e oggetti vari dalle finestre dell’appartamento al piano terra dell’interno 8. Dopo la faida rom di metà febbraio, in cui erano stati coinvolti gli occupanti di alcuni appartamenti del complesso Atc in questione, il primo pensiero è di sconforto. Temono che si tratti di una nuova puntata della saga. Invece no. È uno sgombero “soft” sotto la regia del Risi (Ex Nucleo Nomadi) della Polizia locale di Torino.

Senza protestare la famiglia di abusivi, composta da una decina di persone (tra i quali quattro o cinque minori e alcuni ragazzi sui vent’anni) sta portando via le sue cose: elettrodomestici come la tv e la lavatrice, borsoni e valigie piene di abiti e chissà che altro. A quanto pare non hanno voluto una sistemazione alternativa. Gira voce che le istituzioni siano state molto, ma molto, persuasive.
“Dopo quei fatti cruenti mi ero personalmente preso un impegno con i residenti di quel complesso” spiega ai nostri microfoni l’assessore comunale alla Sicurezza Marco Porcedda che nei giorni immediatamente successivi ai fattacci aveva fatto un sopralluogo nel cortile del condominio e si era confrontato con i residenti. “Siamo riusciti, grazie alla collaborazione anche con l’Arma dei Carabinieri, a portare a termine le attività necessarie per identificare uno dei responsabili e oggi a provvedere al recupero di uno di quegli alloggi illegalmente occupati – continua Porcedda -. Senza urlare e senza esacerbare gli animi, ma stando vicino ai cittadini e alle cittadine, continuiamo a lavorare per il ripristino della legalità e delle migliori condizioni di vita dei residenti di tutte le aree interessate da fenomeni simili”.

Nel complesso Atc ora gli alloggi occupati sono soltanto due. Per quanto riguarda l’interno 7 le istituzioni stanno cercando una sistemazione alternativa per i due anziani allettati con evidenti problemi di salute. Mentre, dopo l’arresto di un rom insediato all’interno 3, si procede in vista del recupero anche di quell’appartamento.
Esprimono soddisfazione alcuni residenti. “Finalmente cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel – afferma uno di loro -. Se le istituzioni vanno avanti di questo passo è probabile che in tempi brevi, speriamo, si arrivi di nuovo alla normalità, dopo l’inferno che abbiamo passato per anni”.
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