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NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SOLE

In genere ci si aspetterebbe che dopo un disastro di qualsiasi tipo, un evento calamitoso, una qualsivoglia disgrazia causata dalla mano dell’uomo, nell’arco di poco tempo tutto venisse rimesso a posto da chi ha il compito di occuparsene. Ma questo difficilmente accade dove il degrado ormai è di casa. Il problema riguarda diffusamente il nostro Paese: prima che una situazione torni alla normalità, infatti, nelle diverse città italiane ci vogliono anni. E così succede anche in Barriera di Milano, ma non soltanto. Basta guardarsi intorno. Per esempio, spostandosi verso il Regio Parco.


In via Pergolesi al civico 147, quasi all’incrocio con via Cravero si vede quel che resta di un ex magazzino di una ditta di mobili. La notte tra il 23 e il 24 maggio del 2023 fu divorato dalle fiamme. Il rogo divampò poco prima della mezzanotte e in una manciata di minuti riuscì ad avvolgere e incenerire il deposito con tutti i mobili e il materiale custodito all’interno. Tra i residenti si diffuse il panico. In via precauzionale furono evacuate 50 persone.


Da quella notte, avviluppata dalle fiamme e dal fumo, sono trascorsi otto mesi. Ma le lancette dell’orologio si sono fermate alle ore successive all’incendio. Al momento della conta dei danni. Tutto distrutto: il tetto, gli infissi, le serrande. E poi ci sono i mobili, anzi quel che resta dei mobili, ancora lì in bella mostra. Sporgono fuori dai locali. Mai nessuno li ha rimossi. Invadono parzialmente il marciapiedi. È un triste spettacolo di degrado. Non raro da queste parti. Ma a protezione del luogo c’è una recinzione. Forse annuncia l’apertura di un cantiere edile. Ci vuole pazienza.



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