Ennesima rissa tra nordafricani sotto il cielo di Barriera di Milano e Aurora. Solite scene che ormai sono all’ordine del giorno, soprattutto nelle ore serali o di notte, e che i residenti sono stanchi di vedere e anche di subire perché il rischio è di esserne coinvolti accidentalmente, mentre si cammina per strada, a pochi passi dalla propria abitazione. La segnalazione ci arriva dal responsabile Sicurezza di Forza Italia Torino Raffaele Petrarulo, già consigliere comunale, che inoltre ci ha inviato la documentazione fotografica.
Il fatto accade alle 19 di martedì 10 settembre. Teatro del litigio violento è ancora una volta la zona sul confine tra Barriera e Aurora. I protagonisti sono almeno sette uomini che si accapigliano nel dehors di un bar di corso Novara, poco lontano da corso Giulio Cesare. Si sferrano pugni, fanno volare in aria le sedie, mettendo in pericolo l’incolumità di chi sta passando per caso da quelli parti.
“Sono stati cinque minuti di intensa guerriglia – racconta Petrarulo -. Abbiamo chiamato il 112, ma per lungo tempo non si è vista nessuna pattuglia. La Polizia è poi arrivata dopo l’ambulanza, almeno venti minuti dopo l’accaduto”. L’intervento del 118 si è reso necessario perché i facinorosi si sono letteralmente picchiati a sangue, senza alcuna pietà, proprio per farsi del male.
Il dirigente forzista non ha dubbi: ci sono leggi troppo blande che premiano chi delinque e non lo puniscono seriamente. “Con le attuali leggi i recidivi e gli irregolari, che commettono e reiterano gli stessi reati, sono lasciati liberi di tornare immediatamente in azione sul territorio” afferma.
Chi vive, lavora o frequenta Barriera e Aurora da troppo tempo si sente ostaggio del degrado e della criminalità e invoca l’aiuto delle istituzioni. Per Petrarulo il quadro non potrà che peggiorare. “Occorrono mezzi adeguati e proporzionati alla situazione che sta diventando sempre più emergenziale – conclude -. L'Esercito, le forze dell’ordine e la polizia locale insieme comincino a pattugliare a piedi e a verificare le attività commerciali presenti nelle zone a rischio. Devono essere controllate le autorizzazioni, le licenze in generale e le Utif per chi vende alcolici. I controlli vanno estesi a chi frequenta i bar e gli esercizi commerciali che sono aperti fino alle 24. Le multe non bastano, anche perché sono pochi quelli che le pagano. Occorre procedere con le chiusure temporanee nei confronti di chi non è in regola e soprattutto di quegli esercizi già oggetto di richiami o che in passato hanno commesso gravi manchevolezze”.
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