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LAVORI AL MERCATO PORPORA: IL DISAPPUNTO DEI NEGOZIANTI

I lavori di ristrutturazione e ammodernamento del mercato Porpora non li vedono di buon occhio i negozianti della zona. Il loro disappunto, espresso ai nostri microfoni, è forte. Parla a nome di tutti Gabriella Paparini, titolare della pasticceria, panetteria, caffetteria di piazza Rebaudengo 8. “Sono stati organizzati male. L’area è tutta bloccata – spiega -. Un tratto di via Porpora è stato chiuso, impedendo alle auto di transitare e parcheggiare. Hanno tolto il passaggio pedonale, rendendo difficoltoso l’accesso al mercato. Le persone sono così costrette ad attraversare il giardino con il rischio di scivolare sull’erba e sul tappeto di foglie o di calpestare gli escrementi dei cani. Per gli anziani è pericoloso, spesso li vedo arrancare”.


Si uniscono alla protesta la coiffeur Ersilia Tersigni, Alessia Giammara della Boutique dell’Estetica, Adriano Alberghina dello Studio Ottico, Savino dello Studio Giemme Amministrazioni e il macellaio Roberto di Erredi Carni in via Porpora.


La chiusura della via, i lavori in corso scoraggiano le persone che non hanno voglia (e spesso tempo) di affrontare un percorso a ostacoli per raggiungere i negozi. “Anche perché ormai qui è diventato impossibile parcheggiare l’auto – continua Gabriella Paparini -. In pochi giorni noi ci siamo già persi i clienti affezionati, in arrivo dalla tangenziale, che ogni mattina si fermavano a fare colazione”. 


Gli interventi dureranno 365 giorni e saranno suddivisi in tre fasi. Di volta in volta per queste fasi alcuni degli operatori dell’area interessata verranno ricollocati provvisoriamente lungo via Boccherini (chiusa alle auto), come ha spiegato l’assessore comunale al Commercio e ai Mercati Paolo Chiavarino, sempre ai nostri microfoni. “Noi non ci crediamo che in un anno finirà il tormento. Ci vorrà più tempo, perché succede sempre così – conclude Paparini -. Per carità, è giusto che il Comune abbia provveduto a risistemare i mercatari in modo da garantire loro la possibilità di lavorare. Ma noi dei negozi di vicinato non contiamo proprio nulla? Anche le nostre attività devono essere tutelate, a maggior ragione in un momento di grande difficoltà come l’attuale. Questa volta faremo sentire la nostra voce”.



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