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LA MANIFATTURA TABACCHI SI PREPARA A RINASCERE

  • Immagine del redattore: facciamobarriera
    facciamobarriera
  • 14 feb
  • Tempo di lettura: 3 min

Nella sala circoscrizionale di via San Benigno si parla anche del futuribile durante la riunione della Commissione Lavori pubblici dedicata al progetto di riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi di Regio Parco. Perché dei 180 milioni di euro che ci vorrebbero per trasformare l’intero complesso, attualmente a disposizione ce ne sono soltanto 15. Esattamente la cifra che ha stanziato l’Agenzia del Demanio per avviare i lavori. Poi bisognerà attendere che si scateni l’effetto domino degli investimenti. A ciascun ente coinvolto nel progetto (Regione, Comune, atenei e due Ministeri) toccherà, infatti, reperire strada facendo i finanziamenti. E così i lavori procederanno per fasi e per lotti.

In centro da sinistra Enrico Scagliotti, coordinatore Commissione circoscrizionale Lavori pubblici e Paolo Mazzoleni, assessore comunale all'Urbanistica.
In centro da sinistra Enrico Scagliotti, coordinatore Commissione circoscrizionale Lavori pubblici e Paolo Mazzoleni, assessore comunale all'Urbanistica.

Ai margini della Circoscrizione 6, dove passerà la futura linea della metro, nascerà quella che l’assessore comunale all’Urbanistica Paolo Mazzoleni definisce “una città nella città che cambierà il quartiere”. Al suo interno troveranno posto il polo culturale, suddiviso in polo archivistico (per il ministero della Giustizia e il ministero della Cultura) e universitario, dotato anche di residenze studentesche e in più ci sarà un nucleo di servizi per la cittadinanza gestito dalla Città. La nuova Manifattura sarà connessa con il parco fluviale, abbattendo tutte le barriere.


Il progetto si presenta molto bello sotto tutti i profili e sostenibile dal punto di vista ambientale. Ma a destare perplessità è il fatto che i finanziamenti siano ancora da individuare, come sottolinea il vicepresidente della Circoscrizione Luciano Speranza (Forza Italia) che afferma: “Noi qui siamo abituati a vedere cantieri aperti che poi all’improvviso si fermano o incontrano difficoltà. Mi riferisco, ad esempio, al progetto della Metro 2 che già è stato ridimensionato con il taglio della stazione Corelli. L’idea che, a parte i 15 milioni stanziati dal Demanio, le altre risorse siano ancora da trovare, ci spaventa un po’ ovviamente”. Poi chiede conto delle tempistiche. E come lui anche altri consiglieri: Andrea Beraudo (Pd), Fabio Cambai (M5S), Federica Matarozzo (Moderati).   


Un cittadino fa notare che, a partire dagli anni 90, di progetti ne sono stati proposti tanti per poi naufragare tutti. Il timore diffuso in sala tra i residenti è che anche questo finisca in una bolla di sapone. L’assessore li rassicura: “questa sarà la volta buona, credetemi – ripete -. La garanzia è l’ampiezza della compagine”.


Redigere ora un cronoprogramma è impossibile, dal momento che si marcia per fasi. Ma quel che conta è che i lavori già sono iniziati. Lo conferma Daniela Roero dell’Agenzia del Demanio: “Si stanno effettuando le prime indagini ambientali, poi si procederà con le demolizioni dei fabbricati lungo il fiume. Appena l’area sarà sgombra potranno essere avviate le operazioni di bonifica”. Insomma, lotto dopo lotto la nuova Manifattura prenderà forma poco per volta, grazie ai finanziamenti che arriveranno con il tempo. Mazzoleni non ha dubbi.


Dal canto suo il presidente della Circoscrizione 6 Valerio Lomanto ringrazia il Demanio perché ha investito una cifra importante. “Per noi è rilevante che oggi ci sia una prospettiva. Quale possa essere il futuro della Manifattura per il territorio rappresenta un problema che si trascina da anni. Da solo nessuno lo può risolvere. Tutti insieme ce la faremo. Come Circoscrizione ci siamo, ci saremo e daremo il nostro contributo per riqualificare l’area”.   

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Gast
14. Feb.
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Rimane solo carta scritta finché non si trovano i fondi necessari... Certo che barriera può essere ingentilita in tutto il suo stato... Ma lo si vuole?

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