Tante volte ci siamo chiesti se, con l’arrivo dell’Esercito in Barriera a fine gennaio, la situazione fosse migliorata. Parlando con i residenti nelle vie del cosiddetto triangolo del crack, emerge che la loro percezione della sicurezza è in aumento nelle ore in cui è presente il presidio dei militari e delle forze dell’ordine. Questo, nonostante crimini e degrado continuino a tenere banco, soprattutto, dalle 2 di notte alle 7 del mattino, quando non c’è più nessuno a fare la guardia e allora tutto torna come prima.
Una nostra lettrice, Stefania, ci scrive: “In questo momento l’Esercito con le forze dell’ordine sta facendo davvero un ottimo lavoro. Presidiano tutte le vie, ma di notte non appena il gatto se ne va i topi ballano”. Bottiglie di birra ovunque, rifiuti di ogni genere, vetri rotti, sangue, vomito, escrementi sui marciapiedi e nel parchetto di largo Giulio Cesare davanti all’hotel. Ogni mattina chi abita qui deve fare i conti con questo scempio. Per non parlare dell’odore di urina che aleggia nell’aria.
“Di notte sti farabutti spaccano i vetri delle auto parcheggiate per rovistare a bordo in cerca di spiccioli e oggetti di valore per comprarsi il crack e l’alcol – continua Stefania -. Alle 8 di mattina i bambini che vanno all’Estate ragazzi devono slalomare tra i cocci per terra, rischiando di farsi male. Non è di certo una passeggiata piacevole per loro e nemmeno un risveglio felice per chi si trova la macchina con i cristalli rotti”.
Qualche giorno fa, in via Feletto, mentre un fattorino stava scaricando dal furgone la merce destinata all’Ekom, un uomo di origini marocchine gli ha spaccato un vetro del veicolo per fare man bassa di quel che c’era a bordo. “Ce lo ha riferito il vicedirettore del supermercato. Tra l’altro il colpevole è stato fermato dalle forze dell’ordine, ma poche ore dopo lo hanno visto di nuovo a spasso – conclude la lettrice -. Non ce la facciamo più. Siamo in balia dei delinquenti. Ormai il parchetto è ostaggio dei consumatori di crack che non hanno rispetto per niente e per nessuno. L’altra mattina nemmeno con i vigili a pochi passi hanno smesso di fumare”.
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