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IN AUMENTO I FURTI A BORDO DELLE AUTO, ARRESTATI QUATTRO BALORDI

Un ventiseienne romeno è finito in manette dopo aver depredato un furgone in sosta in via Quittengo. A lanciare l’allarme il proprietario del veicolo, un ambulante, che al momento del furto si stava concedendo una pausa sigaretta nei dintorni, prima di scaricare tutto ciò che aveva a bordo. Il ladro si avvicina al camioncino, spacca un vetro e in pochi minuti porta via due registratori di cassa, un dispositivo per il Pos e un salvadanaio contenente cinquanta euro. E poi si dà alla fuga.


Quando l’uomo si accorge dell’accaduto, chiama il 112, ma intanto si mette all’inseguimento del furfante che viene bloccato dagli agenti delle volanti arrivati sul posto. Si tratta di un tossico in cerca di soldi per acquistare dosi di crack, di cui non può fare a meno.


Nel quartiere Rebaudengo, lunedì 20 maggio, una trentottenne di origine nordafricana, irregolare e senza fissa dimora, è stata arrestata da una pattuglia del Nucleo Radiomobile mentre stava rovistando all’interno di una Fiat 500 di una società di autonoleggio. La donna è anche accusata di resistenza a pubblico ufficiale per aver aggredito i Carabinieri che l'hanno sorpresa in azione.


Altri due predoni di auto sono finiti in manette in questi giorni: un tunisino irregolare di trentasei anni che metteva a segno i suoi colpi a San Salvario e un quarantenne italiano colto in flagranza in lungo Po Antonelli. Tutti casi isolati, non connessi tra di loro. Gli autori dei furti sono derelitti, perlopiù drogati, che non appartengono a bande e nemmeno si conoscono.


Agiscono in modo seriale, depredando un’auto dopo l’altra per fare bottino. Cercano anche soltanto pochi spiccioli lasciati a bordo, magari nei vani tra i sedili o nel cassetto sul lato passeggero e oggetti di un qualche valore dimenticati nell’abitacolo da proprietari sbadati, come occhiali da sole, caricabatterie, chiavette Usb, cellulari. Alcuni di loro girano a caccia di auto da cannibalizzare con addosso gli attrezzi da lavoro: chiavi inglesi, passe-partout per le serrature delle auto, cric, forbici. A volte per rompere i vetri dei veicoli utilizzano mattoni o tombini trovati sul posto.


In Barriera, come peraltro in quasi tutta la città, il fenomeno è in aumento. Ogni mattina lungo le strade del quartiere si vedono auto e furgoni con vetri rotti e rovistati all’interno. Il numero dei casi sale dove ci sono le principali piazze dello spaccio. Come, ad esempio, nel triangolo del crack ovvero nell’area compresa tra corso Palermo, via Montanaro e largo Giulio Cesare. I balordi riescono ad agire indisturbati nelle ore in cui il presidio dei militari di "Strade sicure" non c’è, dalle 2 alle 7 del mattino. Per questo i cittadini chiedono a gran voce alle istituzioni di assicurare la copertura della zona 24 ore su 24, oltreché di estendere la misura in altre parti del quartiere.


L'immagine è di repertorio.

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