Per il momento i cinque sportelli torinesi, tra cui quello di via Verres in Barriera, al centro di un braccio di ferro tra Poste italiane che li vuole eliminare e il Comune che si oppone alla chiusura, resteranno con le serrande giù. Lo ha deciso il Tar del Piemonte, respingendo appunto la richiesta della Città di Torino di sospendere il provvedimento con cui Poste il 16 dicembre li ha messi fuori servizio. Ma la partita non finisce qui. Per sapere come si concluderà, bisogna, infatti, attendere il pronunciamento definitivo del Tribunale amministrativo.
Il sindaco Stefano Lo Russo intanto non rinuncia al ricorso. “È una decisione che ci lascia dispiaciuti – dichiara -, ma determinati a proseguire la strada intrapresa a tutela degli interessi coinvolti. Confidiamo che, in sede di sentenza definitiva, i giudici riconoscano come questa decisione stia di fatto privando tante cittadine e tanti cittadini di un servizio fondamentale di prossimità, che non può scomparire a causa di logiche guidate primariamente da criteri economici”.
Già, si tratta di un servizio fondamentale per il territorio. E, in effetti, il Tar lo ha riconosciuto, menzionando l’interesse di carattere generale che riveste per i residenti. Gli sportelli costituiscono presidi importanti per i quartieri. Veri e propri punti di riferimento dove soprattutto gli anziani (e la popolazione di Barriera si ricordi che non è particolarmente giovane), vanno per pagare le bollette, riscuotere la pensione, spedire raccomandate, ritirare pacchi.
Esprimono profonda amarezza i sindacati Slc Cgil Piemonte (lavoratori della comunicazione), Cgil Torino e Spi Torino (pensionati), che con una nota commentano: “Questi uffici rappresentano presìdi fondamentali di legalità e spazi di prossimità sociale, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione, quali anziani, persone con disabilità e cittadini residenti in aree periferiche o svantaggiate".
Комментарии