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I VECCHI FANTASMI SONO TORNATI ALLA EX GONDRAND

Alla fine tornano sempre. Infatti, rieccoli spuntare anche questa volta i soliti tossici alla ex Gondrand, in cerca di un rifugio. Succede non appena i lavori si fermano e che i lavori siano stati interrotti temporaneamente lo ha confermato il consigliere comunale Pd Tony Ledda durante il sopralluogo in Barriera del neoassessore alla Sicurezza Marco Porcedda, il 19 giugno. “Ci sono aspetti tecnico-urbanistici da approfondire - aveva detto Ledda ai nostri microfoni -. Si stanno facendo valutazioni insieme con l’assessorato affinché l’intervento sia realizzato nella maniera più adeguata possibile. Bisogna decidere esattamente come intervenire sullo spazio”.


I residenti della zona hanno ripreso a lamentarsi. “Stamattina ne ho visti almeno quattro o cinque all’interno – racconta Mario (il nome è di fantasia), uno di loro -. Scavalcano la transenna blu e poi raggiungono il palazzo rosso, un tempo sede degli uffici. Quando fa buio dalle finestre delle nostre case vediamo alcune luci, piuttosto flebili, nei locali dal secondo piano in su”. Si tratta di un gruppo non molto numeroso, benché chi abiti qui non possa sapere quante persone di fatto si nascondano nell’unico edificio rimasto ancora in piedi dopo le manovre di abbattimento dei mesi scorsi.


“Gli occupanti devono essere tossici, non penso anche pusher. Basta vedere come si muovono: ciondolando. Gli spacciatori li incontriamo verso sera in via Fossata all’angolo con corso Venezia. Ogni volta che viene ripulito il parco Sempione questi zombie arrivano di nuovi qui da noi – aggiunge poi Mario -. Lo abbiamo già notato”. Niente di più facile. Con lo sgombero del 7 novembre scorso e le ruspe all’opera il problema, infatti, si era spostato nelle aree attorno, lungo la via Cigna e verso corso Venezia. Che il fenomeno si verifichi anche al contrario è possibile. Anche se, in verità, gli sbandati hanno occupato di nuovo lo spazio delle piscine, proprio all’indomani delle grandi “pulizie” fatte dalle forze dell’ordine il 25 giugno.


Mario è preoccupato, ma non solo lui. Ha deciso di contattarci a nome anche di tanti altri residenti, chiedendoci però di non rivelare la sua identità. “C’è da avere paura. Per noi, per le nostre famiglie. In passato abbiamo subito minacce e, dopo aver chiamato la polizia, siamo stati presi di mira. Per punirci ci hanno vandalizzato le auto – spiega -. Non vogliono che li osserviamo e, se si accorgono che li stiamo fotografando si arrabbiano. Esporsi troppo è pericoloso”.


Chi abita qui chiede alle istituzioni di intervenire quanto prima. “Ci vogliono più controlli. E poi, considerata la gravità della situazione, bisognerebbe che, almeno per un po’ di tempo, pure qui fosse mandato l’Esercito esattamente come accade in corso Giulio Cesare” conclude poi il nostro lettore.




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