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GLI AMBIENTALISTI: IL TODAYS AL PARCO NON S'HA DA FARE

Insiste il Coordinamento dei comitati e delle associazioni ambientaliste per la tutela e la progettazione del verde: il TOdays Festival non s’ha da fare al parco della Confluenza. Dopo aver appreso che il fulcro dell’evento occuperà “una delle porzioni di maggior valore del parco, tra la collinetta e la sponda fluviale, con l’affaccio proprio sul bacino fluviale della cosiddetta area della Confluenza” vale a dire “proprio in una delle aree di maggior pregio nel Parco della Colletta, alla confluenza della Stura in Po” gli ambientalisti si oppongono categoricamente alla scelta in una lettera aperta, pubblicata anche sui social, e affermano “venga individuata un’area alternativa”.


“Ci eravamo forse illusi credendo che l’indicazione generica ‘Confluenza’ per gli eventi di maggior richiamo del TOdays Festival indicasse un’area prossima al territorio urbanizzato nei contorni di piazza Sofia e non il cuore del Parco della Colletta” si legge nel documento. Poi i Comitati fanno notare che gli eventi musicali diffusi erano stati pensati per presidiare il territorio di Barriera di Milano e pertanto si sarebbero dovuti svolgere in luoghi poco noti e degradati da recuperare. “Il Parco della Colletta nacque quasi 50 anni or sono proprio per salvare quest’area dall’urbanizzazione intensiva legata agli insediamenti Iacp sull’asse di corso Taranto, a seguito di lotte degli abitanti negli anni Sessanta-Settanta, proprio per soddisfare il fabbisogno di verde del quartiere, non è certo un’area da riqualificare o da presidiare dal degrado” scrivono.


Per gli ambientalisti è praticamente impossibile che un evento, capace di attirare migliaia di spettatori, non produca inquinamento acustico e luminoso, oltre al consumo dei manti erbosi, in un tratto di sponda dove di recente ci sono stati interventi di forestazione. All’Amministrazione comunale rimproverano di aver assunto il ruolo di mera “spettatrice” di un evento proposto da un soggetto di carattere privatistico e poi si domandano perché quando la Fondazione Reverse ha fatto la proposta il Comune non ha evidenziato che l’area è critica per le sue specificità ambientali “e pertanto inadatta ad ospitare un folto pubblico di 5mila spettatori, con un grande palco, attrezzature di supporto, bar e ristorazione, servizi igienici, biglietteria, accesso di mezzi pesanti lungo la sponda della Stura a valle del Ponte Amedeo VIII per allestire l’evento”.


“Perché non è stata richiesta subito una Valutazione di Incidenza?” incalzano infine i Comitati, insistendo sul fatto che non è troppo tardi per ridiscutere la scelta. “A noi pare al contrario indispensabile che l’Amministrazione Comunale, anziché ‘soggetto passivo’ diventi un ‘soggetto attivo’, per individuare nel corso del mese di luglio una localizzazione alternativa, senza compromettere ambienti di pregio, che rischiano di creare un pericoloso precedente per futuri utilizzi impropri e dannosi di questo vasto parco nella sua porzione di maggior pregio” concludono poi gli ambientalisti.



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