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"FACCIAMO BARRIERA" CHIAMA, ZACCARO RISPONDE

Segnalare serve. Con la rassegnazione e il menefreghismo non si ottiene nulla. Giovedì 18 aprile, intorno alle 10,45 abbiamo pubblicato un articolo dedicato a un problema riguardante i commercianti di via Porpora. Come ci aveva scritto una nostra lettrice che gestisce un’attività commerciale in zona, ogni giorno devono fare i conti con i cumuli di monnezza abbandonati accanto ai bidoni situati proprio davanti ai loro negozi. E va da sé che lo spettacolo poco decoroso, la puzza e la presenza di blatte non sono il biglietto da visita ideale per attirare clienti.


Neanche dieci minuti dopo la nostra redazione è stata contattata dalla Coordinatrice all’Ambiente della Circoscrizione 6 Giulia Zaccaro che si è subito attivata per mandare gli operatori Amiat a ripulire l’area. Alle 12 la monnezza davanti al negozio della lettrice non c’era più.


Nella mattinata successiva Zaccaro, la Lady Strade pulite, ha fatto un sopralluogo in via Porpora per confrontarsi con i commercianti che ci hanno inviato la segnalazione. “Sia da parte di Amiat che da parte della Polizia municipale mancano i controlli necessari per contrastare l’abbandono selvaggio dei rifiuti - ha sottolineato -. Il contratto di lavoro che regola i rapporti tra il Comune di Torino e l’azienda prevede troppo pochi rilevatori ambientali. Vanno aumentati, visto anche che non esiste più il Nucleo della Polizia municipale impegnato nella lotta contro i reati ambientali”.


Quindi quali sono i rimedi suggeriti dagli amministratori territoriali per dare un po’ di sollievo ai cittadini? “I cittadini non devono perdersi d’animo e continuare a segnalare. Così noi dal canto nostro possiamo provvedere a mandare subito la ditta di pulizia – spiega Lady Strade pulite -. Il Comune farebbe meglio a concentrarsi meno sulle multe agli automobilisti e andare piuttosto a punire questi zozzoni, compresi tutti quelli che buttano i mozziconi di sigarette per terra e non raccolgono le feci dei loro cani. Con i controlli e le sanzioni otterrebbe il duplice effetto di rieducare gli incivili e di fare cassa”.


I commercianti le hanno poi chiesto se non avrebbe senso installare le telecamere in zona per individuare chi lascia i rifiuti sui marciapiedi fuori dai cassonetti o non differenzia. “Il riconoscimento biometrico dei volti è impensabile.  – spiega Zaccaro -. Le telecamere sono utili per contrastare la creazione di discariche abusive quando c’è una targa da immortalare per poi risalire al proprietario dell’auto. Piuttosto occorre far scendere in campo più persone che controllino (rilevatori ambientali e inoltre guardie volontarie). E poi - conclude - bisogna reintrodurre il Nucleo della Polizia municipale per i reati ambientali. Ogni singolo cittadino torinese produce 498 chili di spazzatura all’anno, quindi, di fronte a una cifra simile, è importante gestire bene la questione rifiuti”.


 


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