Ruspe di nuovo in azione da ieri alla ex Gondrand. I lavori, iniziati subito dopo lo sgombero del 7 novembre scorso, erano fermi dai primi di gennaio. A motivare lo stop l’intervento di Arpa per effettuare una verifica di impatto ambientale, resa necessaria dalla presenza di grandi quantità di amianto all’interno della struttura.
Nei giorni scorsi i residenti avevano segnalato di nuovo la presenza di pusher, tossici e sbandati accampati, come in passato, all’interno dello scheletro dell'edificio rimasto in piedi e della palazzina rossa dove un tempo c’erano gli uffici della ex fabbrica. Qualcuno lunedì scorso, vedendo dalle finestre di casa un fuoco acceso sotto la tettoia, aveva anche ironizzato dicendo che i soliti noti si erano riuniti per la grigliata di Pasquetta.
“Finalmente i lavori sono ripartiti. Adesso è importante proseguire con la demolizione fino a smantellare tutti i ruderi che altrimenti rischiano di tornare a essere occupati dai balordi” dichiarano l’assessore regionale alle Politiche Sociali Maurizio Marrone e la capogruppo di Fdi in Circoscrizione 6 Verangela Marino che insieme al presidente della Circoscrizione Valerio Lomanto si erano attivati nelle scorse settimane per verificare con Arpa l’avanzamento del cantiere, anche per quanto riguarda le bonifiche da amianto.
Dopo lo stop per i controlli, le ruspe sono tornate all’opera per radere al suolo le strutture interne all’area, vale a dire in particolare quel che resta del blocco di sette piani, un tempo sede degli uffici. “I lavori devono essere svolti in sicurezza nell’interesse degli operai e dei residenti, ma è altrettanto importante procedere in maniera spedita fino all’abbattimento totale per impedire che i soliti soggetti tornino a bivaccare qui – continuano gli esponenti di Fratelli d’Italia -. Ci auguriamo che gli interventi di demolizione possano proseguire innanzitutto sugli edifici che non presentano problemi rispetto all’amianto, per poi giungere alla bonifica completa”.
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