Altra violenza, altro teppismo, altro vandalismo. Dopo i ripugnanti episodi registrati giovedì 9 gennaio durante una manifestazione non annunciata e non autorizzata, con spaventosi attacchi alle forze dell’ordine e alle sedi preposte all’ordine pubblico di Torino (in particolare il commissariato alle Porte Palatine e la caserma di piazza Carlina), ora c’è da segnalare una bomba carta contro il circolo Arci “Antonio Banfo” di via Cervino, in Barriera di Milano. Serranda divelta, vetri in frantumi, porta danneggiata: la Digos indaga su questo ulteriore evento di barbarica illegalità.
Bisogna dire che i disgustosi fattacci di giovedì (feriti quattro poliziotti e un carabiniere), pur essendo accaduti in aree centrali della città, chiamano anch’essi in causa Barriera perché i militanti di Askatasuna stavolta hanno reclutato molti giovani stranieri di seconda generazione provenienti proprio da Barriera e Aurora. La manovra di cooptazione è stata facile perché il pretesto (ripetiamo: pretesto) per le inaudite violenze scatenate giovedì era la vicenda del ragazzo di origine araba morto durante un inseguimento a Milano.
La congiunzione fra i belligeranti dei centri sociali e l’area del disagio di periferia è la peggiore notizia con cui poteva iniziare questo 2025. Se si consente alle frange anarcoidi di suggellare una unione d’intenti con l’emarginazione giovanile di Barriera e altri quartieri ad alto tasso immigratorio ne viene fuori una miscela pericolosissima, foriera di esiti fin troppo prevedibili.
Tornando alla bomba carta contro il circolo Arci, si faccia immediatamente chiarezza perché un altro rischio da scongiurare assolutamente è quello di una escalation di estremismi incrociati, magari alimentati da spiriti vendicativi, deviati e le cui vere intenzioni sono disordine sociale, caos e violenza urbana a tutti i costi.
Siamo allo sbando, il risultato di una politica becera e disinteressata!