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DI NUOVO COLONNE DI FUMO IN LUNGO STURA LAZIO

Aggiornamento: 11 giu

“Grandi proclami nell’ottobre del 2023 per farci credere che il campo rom di Lungo Stura Lazio era stato finalmente sgomberato, invece tutto è rimasto come prima. I nomadi non se ne sono mai andati”. A dirlo il consigliere leghista in Circoscrizione 6 Maurizio Anastasia, convinto che presto la baraccopoli rappresenterà di nuovo un problema da affrontare. “Passando da quelle parti oggi (lunedì 10 giugno, ndr), ho visto, come in passato, le colonne nere di fumo alzarsi nel cielo. Poi sul posto è arrivata una pattuglia dei Carabinieri. Non mi sono potuto fermare perché ero di corsa, ma ho comunque raccolto qualche foto, utile per testimoniare che lo sgombero non è bastato”.


All’alba del 19 ottobre dell’anno scorso ci fu un maxi blitz delle forze dell’ordine in Lungo Stura Lazio, dove i terreni dell’Iveco sono stati occupati abusivamente dai nomadi. Una decina di auto e altrettanti terreni trasformati in casette furono sequestrati. Dopo lo sgombero era previsto l'abbattimento delle baracche. “In realtà – continua Anastasia -, le baracche non sono mai stata demolite e così i rom in un attimo ne hanno di nuovo preso possesso. D’altra parte l’area non è stata chiusa e quindi continua a essere a loro disposizione”.


C’è da sperare che la situazione non torni a essere critica come in quei giorni in cui i nomadi bruciavano a tutte le ore pneumatici e rifiuti per liberarsene, oltre a materiali elettronici per ottenere il rame. “I residenti, costretti a respirare odori nauseabondi, fecero sentire forte la loro voce di protesta in quel periodo non troppo lontano – aggiunge il consigliere -. Quei roghi non solo ci avvelenano, sono anche pericolosi perché possono causare grossi incendi. Per questo mi prendo l’impegno di monitorare la zona per verificare che non si verifichino altri eventi del genere”.





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