Passeggiando nel cuore di Barriera, lungo quel reticolo di vie racchiuse tra corso Vercelli e via Cigna, si comprende che il degrado è la vera spina nel fianco del quartiere, se ancora ci fosse bisogno di ripeterlo. Ne è convinto Angelo Martino, il presidente del Comitato Torino Nord Barriera di Milano. “Non mi stancherò mai di dirlo fino a quando degrado e criminalità non diventeranno un ricordo – spiega ai nostri microfoni -. Basta dare un’occhiata tutto intorno. Via Verres, via Ceresole, via Palestrina sono diventate pattumiere a cielo aperto, c’è immondizia ovunque, fuori dai cassonetti”.
Proseguiamo la nostra camminata verso la ex Gondrand, facendo lo slalom tra gli escrementi dei cani, lasciati sui marciapiedi groviera, in mezzo ai vecchi palazzi perlopiù fatiscenti. Qui il bonus facciate non è arrivato. Martino non ha voglia di parlare dello spaccio, dei furti, delle rapine, della prostituzione che rendono molto brutta Barriera. “Noi continueremo a fare da pungolo alle istituzioni finché non sarà attuato un piano vero e articolato di recupero del quartiere - continua -. Presto organizzeremo un’assemblea pubblica alla Cascina Marchesa sul tema della sicurezza, che servirà come aggiornamento di quella di fine ottobre”.
Per i prossimi mesi il Comitato ha in cantiere parecchie iniziative. “Appena farà meno freddo scenderemo di nuovo in strada a protestare – aggiunge Martino -. E saremo in tanti perché uniremo le forze con gli altri comitati di Barriera. Abbiamo anche chiesto un incontro con il Prefetto per avere le risposte da tempo attese a tutte le nostre domande sul futuro del quartiere. Vogliamo sapere dalle istituzioni come intendono intervenire per restituire dignità al nostro borgo”.
Arriviamo davanti alla ex Gondrand. I lavori, partiti subito dopo lo sgombero di inizio novembre 2023, si sono fermati. Martino è convinto che le ruspe in azione siano il risultato delle lunghe proteste: “Manifestare serve. Se non ci fossimo fatti sentire la fabbrica sarebbe ancora il ricovero dei tossici e dei disperati. Ora però ci dicano con certezza come intendono utilizzare quest’area. E che ne sarà delle piscine Sempione, diventate la nuova casa degli sbandati prima accampati alla Gondrand”.
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