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Per la rinascita
di Barriera di Milano (Torino)
FACCIAMO BARRIERA
Il degrado si vince con la bellezza
"Pulchrior in terris nulla tabella foret" (Marziale)
QUOTIDIANO INDIPENDENTE, APOLITICO, APARTITICO
Giugno 2024
![](https://static.wixstatic.com/media/18111a_0f0f9a03e75d4310b978e9cf72c603b4~mv2.jpg/v1/fill/w_300,h_300,q_90/18111a_0f0f9a03e75d4310b978e9cf72c603b4~mv2.jpg)
Furto con spaccata in un bar pasticceria
26.06.24 - "Quando sono arrivata stamattina alle 6,15 in negozio per aprirlo mi sono trovata davanti la lieta sorpresa: la saracinesca forzata, un vetro rotto e tutto sottosopra". È disperata Gabriella Paparini, la titolare del bar pasticceria di piazza Rebaudengo 8. Nella notte i ladri le hanno fatto visita. "La piazza fino a ieri è stata un'isola felice. Ora non più. Chissà che dobbiamo aspettarci noi commercianti di zona nei prossimi mesi, adesso che conoscono bene il nostro indirizzo - racconta scoraggiata ai nostri microfoni -. Tutti noi negozianti dobbiamo trovare il modo di proteggere le nostre attività dai malintenzionati".
Già, fino a qui i balordi ancora non si erano spinti. In inverno un furto c'era stato, ma in via Porpora, in una macelleria. Per il resto i colpi messi a segno si erano concentrati tutti lungo il corso Vercelli e le traverse. In piazza nulla prima d’ora.
Hanno sollevato la serranda elettrica con un pezzo di legno, poi con un tombino sono riusciti a spaccare il vetro che, essendo antisfondamento, non è andato in mille pezzi. Per entrare hanno buttato per terra tutto ciò che c'era in vetrina sugli scaffali.
"Si sono portati via il fondo cassa di un centinaio di euro in monete. Il danno grande è quello che hanno fatto al vetro. Per ripararlo ci vorranno più o meno mille euro" spiega la titolare che non ha copertura assicurativa. E poi c'è lo spavento che non ha prezzo.
Per passare attraverso il buco fatto bisogna essere di piccole dimensioni. Sul marciapiede c’è qualche macchia di sangue, forse si sono feriti con i vetri mentre stavano uscendo. Dovevano essere almeno in due perché la serranda elettrica è piuttosto pesante da sollevare. Nella fuga hanno perso qualche spicciolo, monetine da pochi centesimi. In base ai primi accertamenti, si ipotizza che gli autori del crimine siano i soliti tossici in arrivo dal parco Sempione, diventato da tempo il ricovero dei disperati strafatti di crack. Anche se il parco, in verità, è stato ripulito proprio nelle ore precedenti il furto.
Già, fino a qui i balordi ancora non si erano spinti. In inverno un furto c'era stato, ma in via Porpora, in una macelleria. Per il resto i colpi messi a segno si erano concentrati tutti lungo il corso Vercelli e le traverse. In piazza nulla prima d’ora.
Hanno sollevato la serranda elettrica con un pezzo di legno, poi con un tombino sono riusciti a spaccare il vetro che, essendo antisfondamento, non è andato in mille pezzi. Per entrare hanno buttato per terra tutto ciò che c'era in vetrina sugli scaffali.
"Si sono portati via il fondo cassa di un centinaio di euro in monete. Il danno grande è quello che hanno fatto al vetro. Per ripararlo ci vorranno più o meno mille euro" spiega la titolare che non ha copertura assicurativa. E poi c'è lo spavento che non ha prezzo.
Per passare attraverso il buco fatto bisogna essere di piccole dimensioni. Sul marciapiede c’è qualche macchia di sangue, forse si sono feriti con i vetri mentre stavano uscendo. Dovevano essere almeno in due perché la serranda elettrica è piuttosto pesante da sollevare. Nella fuga hanno perso qualche spicciolo, monetine da pochi centesimi. In base ai primi accertamenti, si ipotizza che gli autori del crimine siano i soliti tossici in arrivo dal parco Sempione, diventato da tempo il ricovero dei disperati strafatti di crack. Anche se il parco, in verità, è stato ripulito proprio nelle ore precedenti il furto.
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Occupano un appartamento, li arrestano
26.06.24 - Entrano in un appartamento in via Cervino, forzando la serratura della porta e lo occupano. Non solo. Per usufruire dell’energia elettrica si allacciano abusivamente al contatore condominiale. E poi si mettono comodi. Stavano cercando casa gratis e l’hanno trovata appropriandosi di un alloggio vuoto nel cuore del quartiere.
Il fatto risale alla seconda metà del mese. Quando il proprietario se ne accorge fa la segnalazione al 112. Nel pomeriggio di martedì 25 giugno i Carabinieri della Stazione di Barriera di Milano intervengono. I due occupanti sono nordafricani di 25 e di 26 anni. Per loro si aprono subito le porte del carcere Lorusso e Cutugno. Dovranno rispondere delle accuse di furto aggravato, invasione di terreni e danneggiamento.
Il fatto risale alla seconda metà del mese. Quando il proprietario se ne accorge fa la segnalazione al 112. Nel pomeriggio di martedì 25 giugno i Carabinieri della Stazione di Barriera di Milano intervengono. I due occupanti sono nordafricani di 25 e di 26 anni. Per loro si aprono subito le porte del carcere Lorusso e Cutugno. Dovranno rispondere delle accuse di furto aggravato, invasione di terreni e danneggiamento.
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Le piscine Sempione al setaccio
25.06.24 - Atmosfere surreali evocanti quelle del noto film “Trainspotting” al parco Sempione, dove ci sono le piscine, nel primo pomeriggio di martedì 25 giugno. Intorno alle 14,30 si incontra poca gente a passeggio con il cane, a far da colonna sonora il rumore di una falciatrice, le nubi grigie e spesse incombono sul verde. In mezzo all’erba alta, vicino ai condomini di via Boccherini, un accampato con in mano le sue poche cose cerca di nascondersi. Mentre tutto intorno c’è un grande dispiegamento di forze dell’ordine.
È in corso un intervento congiunto. Ci sono gli uomini del Commissariato Barriera di Milano, quattro equipaggi del Reparto prevenzione crimine, due della Polizia locale e uno della Guardia di Finanza, oltre all’Unità cinofila. Tutto a pochi giorni dal sopralluogo effettuato in zona dal neoassessore comunale alla Sicurezza Marco Porcedda il quale, parlando con i giornalisti, aveva garantito che si sarebbe subito preso a cuore il problema dello spaccio e del degrado in Barriera.
L’operazione inizia intorno alle 13 per poi andare avanti per l’intero pomeriggio. Verso le 16 arriva ad assistere ai lavori il presidente della Circoscrizione 6 Valerio Lomanto. D’altra parte la macchina trinciatrice, utilizzata dagli operatori per fare piazza pulita di erbe ed erbacce, è stata messa a disposizione proprio dalla Circoscrizione. Finalmente per gli sbandati non sarà più possibile nascondersi o mimetizzarsi in mezzo alla vegetazione selvaggia. Ora è tutto bene in vista.
Tante le persone identificate, almeno una decina, altre invece sono state denunciate (i dati ufficiali li fornirà prossimamente una nota della Questura). Possibile che sia anche stato effettuato qualche arresto. Tutti stranieri, presenti all’interno degli spazi della piscina all’aperto. Mentre in quella coperta non è stato trovato nessuno, ma in ogni caso si è provveduto a chiuderla con un’opera di saldatura.
I controlli si sono poi spostati in corso Venezia, nel sottopasso accanto alla superstrada che porta a Caselle. In gergo lo chiamano “il buco”. Le forze dell’ordine lì dentro hanno trovato di tutto: sedie, stuoie, giacigli improvvisati, stracci, oltre a un occupante con la sua bicicletta. Si è proceduto con lo sgombero. Inquietanti i murales, realizzati sulle pareti, con tanto di presagio finale: “Fentanyl, eroin, crack, shaboo… 2027: the end”.
È in corso un intervento congiunto. Ci sono gli uomini del Commissariato Barriera di Milano, quattro equipaggi del Reparto prevenzione crimine, due della Polizia locale e uno della Guardia di Finanza, oltre all’Unità cinofila. Tutto a pochi giorni dal sopralluogo effettuato in zona dal neoassessore comunale alla Sicurezza Marco Porcedda il quale, parlando con i giornalisti, aveva garantito che si sarebbe subito preso a cuore il problema dello spaccio e del degrado in Barriera.
L’operazione inizia intorno alle 13 per poi andare avanti per l’intero pomeriggio. Verso le 16 arriva ad assistere ai lavori il presidente della Circoscrizione 6 Valerio Lomanto. D’altra parte la macchina trinciatrice, utilizzata dagli operatori per fare piazza pulita di erbe ed erbacce, è stata messa a disposizione proprio dalla Circoscrizione. Finalmente per gli sbandati non sarà più possibile nascondersi o mimetizzarsi in mezzo alla vegetazione selvaggia. Ora è tutto bene in vista.
Tante le persone identificate, almeno una decina, altre invece sono state denunciate (i dati ufficiali li fornirà prossimamente una nota della Questura). Possibile che sia anche stato effettuato qualche arresto. Tutti stranieri, presenti all’interno degli spazi della piscina all’aperto. Mentre in quella coperta non è stato trovato nessuno, ma in ogni caso si è provveduto a chiuderla con un’opera di saldatura.
I controlli si sono poi spostati in corso Venezia, nel sottopasso accanto alla superstrada che porta a Caselle. In gergo lo chiamano “il buco”. Le forze dell’ordine lì dentro hanno trovato di tutto: sedie, stuoie, giacigli improvvisati, stracci, oltre a un occupante con la sua bicicletta. Si è proceduto con lo sgombero. Inquietanti i murales, realizzati sulle pareti, con tanto di presagio finale: “Fentanyl, eroin, crack, shaboo… 2027: the end”.
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Lo trovano con mezzo chilo di cocaina, arrestato
25.06.24 - Gli agenti delle volanti non possono fare a meno di notarlo perché sta camminando con fare piuttosto sospetto in via Monte Rosa. In mano stringe un sacchetto nero di plastica che fa scivolare sotto un’auto parcheggiata, appena si accorge della loro presenza. Poi cerca di allontanarsi come se niente fosse accaduto.
I poliziotti lo fermano. Dentro al marsupio trovano 5800 euro in contanti, una bella cifra il cui possesso l’uomo non riesce a giustificare. Nella busta di plastica buttata sotto l’auto invece ci sono in un panno in microfibra appallottolato, 36 ovuli termosaldati di cocaina per un peso di circa 400 grammi, e un sacchettino trasparente contenente altri 100 grammi di cocaina.
Durante la perquisizione dell’appartamento del presunto pusher, situato nei paraggi, viene inoltre rinvenuto materiale utile al confezionamento dello stupefacente, tra cui bilancini di precisione e sostanze da taglio. Per l'uomo, un nigeriano di 37 anni, sono scattate le manette con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
I poliziotti lo fermano. Dentro al marsupio trovano 5800 euro in contanti, una bella cifra il cui possesso l’uomo non riesce a giustificare. Nella busta di plastica buttata sotto l’auto invece ci sono in un panno in microfibra appallottolato, 36 ovuli termosaldati di cocaina per un peso di circa 400 grammi, e un sacchettino trasparente contenente altri 100 grammi di cocaina.
Durante la perquisizione dell’appartamento del presunto pusher, situato nei paraggi, viene inoltre rinvenuto materiale utile al confezionamento dello stupefacente, tra cui bilancini di precisione e sostanze da taglio. Per l'uomo, un nigeriano di 37 anni, sono scattate le manette con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
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Volante della Polizia va a fuoco
23.06.24 - All’improvviso gli agenti di pattuglia vedono il fumo che si alza dal cofano dell’auto. Si fermano, scendono subito dal veicolo e chiamano i pompieri. Giusto in tempo perché in un attimo la pantera bianca e blu viene avvolta dal rogo.
L’episodio si consuma al confine con Barriera, tra via Alimonda e via Varese, poco lontano dai giardini troppe volte balzati agli onori della cronaca perché ricettacolo di delinquenza e spaccio. Sono le 23,30 di sabato e la volante si trova in zona per i controlli di routine.
Grazie all’intervento dei Vigili del fuoco del Comando provinciale di Torino le fiamme vengono sedate prima che riescano ad ardere l’intero veicolo. Secondo le prime ricostruzioni, l’incendio sarebbero da far risalire a un guasto al motore. I poliziotti sono rimasti illesi.
L’episodio si consuma al confine con Barriera, tra via Alimonda e via Varese, poco lontano dai giardini troppe volte balzati agli onori della cronaca perché ricettacolo di delinquenza e spaccio. Sono le 23,30 di sabato e la volante si trova in zona per i controlli di routine.
Grazie all’intervento dei Vigili del fuoco del Comando provinciale di Torino le fiamme vengono sedate prima che riescano ad ardere l’intero veicolo. Secondo le prime ricostruzioni, l’incendio sarebbero da far risalire a un guasto al motore. I poliziotti sono rimasti illesi.
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Le forze dell'ordine in azione
21.06.24 - Una giornata di controlli a tappeto in Barriera di Milano, concentrati nei luoghi dove bivaccano pusher e tossici e lungo le vie su cui si affacciano esercizi commerciali spesso non a norma.
Nel pomeriggio è stata fatta pulizia totale al parco Sempione dove da mesi si sono attendati gli sbandati, cacciati dalla ex Gondrand. Spacciatori e “zombie strafatti di crack”, come li hanno soprannominati i residenti, ormai hanno preso ampio possesso dell’area verde e di andarsene non ne vogliono proprio sapere. Qui, infatti, sorge la loro tendopoli improvvisata. Inutili i molteplici interventi delle forze dell’ordine per allontanarli perché alla fine tornano sempre. Chi (genitori con bambini, anziani, persone con cani) vorrebbe fare un buon uso del parco, quello per cui è stato concepito, resta così fuori dai giochi perché la convivenza con questa gente è difficile se non impossibile. La Polizia, aiutata da Amiat, ha bonificato per l’ennesima volta la zona e i soliti noti sono stati fatti sgomberare.
In serata invece i Carabinieri insieme con i Nas hanno effettuato un servizio alto impatto in un’altra porzione di Barriera. I controlli si sono concentrati su due esercizi commerciali, gestiti da cittadini stranieri, un minimarket in corso Novara e un negozio di kebab in corso Giulio Cesare. Tra dipendenti e avventori sono state identificate nove persone, tutte non italiane, mentre le sanzioni inflitte ammontano a 3500 euro. I militari hanno inoltre denunciato un 47enne per violazione di ordine di espulsione.
Nel pomeriggio è stata fatta pulizia totale al parco Sempione dove da mesi si sono attendati gli sbandati, cacciati dalla ex Gondrand. Spacciatori e “zombie strafatti di crack”, come li hanno soprannominati i residenti, ormai hanno preso ampio possesso dell’area verde e di andarsene non ne vogliono proprio sapere. Qui, infatti, sorge la loro tendopoli improvvisata. Inutili i molteplici interventi delle forze dell’ordine per allontanarli perché alla fine tornano sempre. Chi (genitori con bambini, anziani, persone con cani) vorrebbe fare un buon uso del parco, quello per cui è stato concepito, resta così fuori dai giochi perché la convivenza con questa gente è difficile se non impossibile. La Polizia, aiutata da Amiat, ha bonificato per l’ennesima volta la zona e i soliti noti sono stati fatti sgomberare.
In serata invece i Carabinieri insieme con i Nas hanno effettuato un servizio alto impatto in un’altra porzione di Barriera. I controlli si sono concentrati su due esercizi commerciali, gestiti da cittadini stranieri, un minimarket in corso Novara e un negozio di kebab in corso Giulio Cesare. Tra dipendenti e avventori sono state identificate nove persone, tutte non italiane, mentre le sanzioni inflitte ammontano a 3500 euro. I militari hanno inoltre denunciato un 47enne per violazione di ordine di espulsione.
Maggio 2024
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Furti in box di via Malone, due arresti
30.05.24 - Due uomini, un italiano di 48 anni e un marocchino di 40 sono stati arrestati, dopo che si erano introdotti in alcuni garage per arraffare quanto contenuto all’interno. A individuarli gli agenti di Polizia in servizio al fianco dei militari nell’ambito dell’Operazione Strade sicure con presidio fisso in largo Palermo.
Tutto comincia con la chiamata di un residente al numero unico di emergenza 112. Si tratta di una richiesta di intervento per un presunto furto in alcuni box situati in via Malone. La pattuglia interforze sente la segnalazione diramata dalla centrale operativa e non perde tempo. Trovandosi a pochi isolati interviene rapidamente e riesce a rintracciare la coppia di balordi.
Sottoposti a perquisizione personale, i due vengono trovati in possesso di materiale sottratto da un garage di via Malone a cui è stata forzata la porta basculante, come risulterà poi da successivi accertamenti. Addosso al marocchino gli agenti rinvengono inoltre un taglierino con una lama di 22 centimetri di cui l’uomo aveva tentato invano di liberarsi durante il controllo.
Tutto comincia con la chiamata di un residente al numero unico di emergenza 112. Si tratta di una richiesta di intervento per un presunto furto in alcuni box situati in via Malone. La pattuglia interforze sente la segnalazione diramata dalla centrale operativa e non perde tempo. Trovandosi a pochi isolati interviene rapidamente e riesce a rintracciare la coppia di balordi.
Sottoposti a perquisizione personale, i due vengono trovati in possesso di materiale sottratto da un garage di via Malone a cui è stata forzata la porta basculante, come risulterà poi da successivi accertamenti. Addosso al marocchino gli agenti rinvengono inoltre un taglierino con una lama di 22 centimetri di cui l’uomo aveva tentato invano di liberarsi durante il controllo.
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Ore 5, la presa del tombino in corso Vercelli
29.05.24 - Dopo aver attraversato il corso Vercelli sulle strisce pedonali con passo lento, i due si fermano davanti alla Sala giochi all’angolo con via Lauro Rossi. Sono le cinque e sei minuti del mattino di mercoledì 29 maggio. La telecamera li ritrae in volto. Uno di loro, quello con barba e baffi e un cappello ben calcato in testa, si siede sul gradino del negozio. L’altro invece cammina su e giù con andatura un po' ciondolante, guardandosi intorno. Nelle mani stringe qualcosa, forse un maglioncino, che fa roteare nervosamente. Si parlano.
A un tratto l’uomo in piedi rompe gli indugi. Si avvicina al tombino in ghisa poco distante da loro e con le dita protette dal tessuto prova a estrarlo. Inutilmente. Allora ritenta, mettendoci più forza, questa volta a mani nude. Tutto mentre l’amico con il cappello, ora in piedi, si sincera che non stia arrivando nessuno. Operazione riuscita. A tal punto avvolge l’oggetto piuttosto ingombrante nel panno per poi allontanarsi con passo spedito verso le strisce pedonali di via Lauro Rossi.
Il video non aggiunge altro, perché nel frattempo i due uomini sono usciti dal raggio d’azione della telecamera. Difficile pensare che il tombino se lo siano portato via per divertimento o per aggiungerlo a una collezione di chiusini in ghisa. Chissà!
A un tratto l’uomo in piedi rompe gli indugi. Si avvicina al tombino in ghisa poco distante da loro e con le dita protette dal tessuto prova a estrarlo. Inutilmente. Allora ritenta, mettendoci più forza, questa volta a mani nude. Tutto mentre l’amico con il cappello, ora in piedi, si sincera che non stia arrivando nessuno. Operazione riuscita. A tal punto avvolge l’oggetto piuttosto ingombrante nel panno per poi allontanarsi con passo spedito verso le strisce pedonali di via Lauro Rossi.
Il video non aggiunge altro, perché nel frattempo i due uomini sono usciti dal raggio d’azione della telecamera. Difficile pensare che il tombino se lo siano portato via per divertimento o per aggiungerlo a una collezione di chiusini in ghisa. Chissà!
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Furti e degrado, la faccia triste di Barriera
27.05.24 - Ennesimo furto a bordo di un’auto in sosta, nella notte tra domenica 26 maggio e lunedì 27. La Chevrolet Spark nera, a cui qualche balordo ha rotto sia il deflettore che il vetro lato passeggero per poi rovistare nell’abitacolo, era parcheggiata in largo Giulio Cesare 100, tra le vie Scarlatti e Feletto. Amaro risveglio, dunque, per il proprietario del veicolo, un ragazzo pachistano non nuovo a questa esperienza. Soltanto due mesi fa, infatti, sempre nei paraggi, già era stato vittima di un episodio analogo ai danni del suo furgone.
A farci la segnalazione e inviarci le foto Stefania, una nostra lettrice che abita in zona. “Purtroppo non basta tenere le auto al riparo nei garage per evitare che tutto ciò accada. A me di recente hanno forzato la saracinesca del box, sono entrati e poi hanno spaccato i cristalli delle auto all’interno, sperando di trovare soldi e oggetti anche di poco valore - racconta ai nostri microfoni -. Non c’è mai pace qui. Siamo esausti”.
Inutile dire che questo non sarà l’unico caso di auto saccheggiata nella notte in questa porzione di Barriera, tristemente conosciuta come il triangolo del crack. Inutile anche ripetere che gli autori dei furti sono i soliti noti ovvero tossici a caccia di pochi spiccioli per acquistare una dose di veleno. Tra le 2 e le 7 del mattino il presidio dell’Esercito non c’è e così l’area diventa ancora più vulnerabile.
I problemi di degrado qui sono sotto gli occhi di tutti. Domenica mattina intorno alle 11, c'è un senza fissa dimora che dorme su un giaciglio improvvisato al giardinetto di corso Giulio Cesare angolo via Palestrina mentre sulle panchine qualcuno sta consumando una colazione a base di birra. Circa un paio d’ore più tardi, sul marciapiedi di via Montanaro, davanti al civico 42, un drogato, non sconosciuto alle forze dell’ordine, giace accasciato al suolo, privo di forze.
Ancora nella tarda mattinata di domenica, un uomo di origine centroafricana, in evidente stato di alterazione da stupefacenti, si denuda davanti a tutti all’interno dell’Ekom di corso Giulio Cesare. A interrompere lo striptease i Carabinieri chiamati dal gestore del negozio. I militari lo portano via per accertamenti ma, poche ore dopo, la capogruppo di Fdi in Circoscrizione 6 Verangela Marino scrive sui social: “È già di nuovo in circolazione libero di causare problemi di ordine e di sicurezza pubblica. Cammina in mezzo alla strada a petto nudo e sfida i conducenti delle auto che passano, rischiando anche di essere travolto. Non bastasse continua a rifornirsi di bottiglie di birra nei minimarket di via Feletto e Corso Giulio Cesare per poi scolarsele. Tutto quell’alcol non potrà che peggiorare il suo stato di alterazione, rendendolo pericoloso e aggressivo”.
"Fino a quando dovremo sopportare tutto questo?" si chiedono disperati i residenti.
A farci la segnalazione e inviarci le foto Stefania, una nostra lettrice che abita in zona. “Purtroppo non basta tenere le auto al riparo nei garage per evitare che tutto ciò accada. A me di recente hanno forzato la saracinesca del box, sono entrati e poi hanno spaccato i cristalli delle auto all’interno, sperando di trovare soldi e oggetti anche di poco valore - racconta ai nostri microfoni -. Non c’è mai pace qui. Siamo esausti”.
Inutile dire che questo non sarà l’unico caso di auto saccheggiata nella notte in questa porzione di Barriera, tristemente conosciuta come il triangolo del crack. Inutile anche ripetere che gli autori dei furti sono i soliti noti ovvero tossici a caccia di pochi spiccioli per acquistare una dose di veleno. Tra le 2 e le 7 del mattino il presidio dell’Esercito non c’è e così l’area diventa ancora più vulnerabile.
I problemi di degrado qui sono sotto gli occhi di tutti. Domenica mattina intorno alle 11, c'è un senza fissa dimora che dorme su un giaciglio improvvisato al giardinetto di corso Giulio Cesare angolo via Palestrina mentre sulle panchine qualcuno sta consumando una colazione a base di birra. Circa un paio d’ore più tardi, sul marciapiedi di via Montanaro, davanti al civico 42, un drogato, non sconosciuto alle forze dell’ordine, giace accasciato al suolo, privo di forze.
Ancora nella tarda mattinata di domenica, un uomo di origine centroafricana, in evidente stato di alterazione da stupefacenti, si denuda davanti a tutti all’interno dell’Ekom di corso Giulio Cesare. A interrompere lo striptease i Carabinieri chiamati dal gestore del negozio. I militari lo portano via per accertamenti ma, poche ore dopo, la capogruppo di Fdi in Circoscrizione 6 Verangela Marino scrive sui social: “È già di nuovo in circolazione libero di causare problemi di ordine e di sicurezza pubblica. Cammina in mezzo alla strada a petto nudo e sfida i conducenti delle auto che passano, rischiando anche di essere travolto. Non bastasse continua a rifornirsi di bottiglie di birra nei minimarket di via Feletto e Corso Giulio Cesare per poi scolarsele. Tutto quell’alcol non potrà che peggiorare il suo stato di alterazione, rendendolo pericoloso e aggressivo”.
"Fino a quando dovremo sopportare tutto questo?" si chiedono disperati i residenti.
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Rapinatrice seriale finisce in carcere
23.05.24 - Compie due rapine in meno di mezz’ora, ma non la fa franca. I poliziotti del Commissariato Barriera di Milano, infatti, riescono a individuarla e per lei, una trentaduenne di origini marocchine, si aprono le porte della prigione in applicazione di una misura di custodia cautelare in carcere per rapina aggravata.
I fatti risalgono a venerdì 17 maggio. La balorda, intorno alle 19, entra in un supermercato e dagli scaffali arraffa una bottiglia di liquore e un set di due coltelli da cucina che utilizza nell’immediato per minacciare il direttore e alcuni clienti. Vuole soldi. Poi se ne scappa con la refurtiva.
A pochi isolati dal negozio, nei pressi di una fermata dell’autobus, la trentaduenne sottrae il cellulare a una ragazza. Per farselo consegnare le mostra i due coltelli da cucina. Gli agenti giunti sul posto, dopo aver sentito il direttore del supermarket e la seconda vittima di rapina, non hanno dubbi che si tratta di una rapinatrice “seriale” e, in seguito a una serie di accertamenti investigativi, riescono a individuarla. Già nei giorni precedenti, era, infatti, stata sottoposta a controlli.
I fatti risalgono a venerdì 17 maggio. La balorda, intorno alle 19, entra in un supermercato e dagli scaffali arraffa una bottiglia di liquore e un set di due coltelli da cucina che utilizza nell’immediato per minacciare il direttore e alcuni clienti. Vuole soldi. Poi se ne scappa con la refurtiva.
A pochi isolati dal negozio, nei pressi di una fermata dell’autobus, la trentaduenne sottrae il cellulare a una ragazza. Per farselo consegnare le mostra i due coltelli da cucina. Gli agenti giunti sul posto, dopo aver sentito il direttore del supermarket e la seconda vittima di rapina, non hanno dubbi che si tratta di una rapinatrice “seriale” e, in seguito a una serie di accertamenti investigativi, riescono a individuarla. Già nei giorni precedenti, era, infatti, stata sottoposta a controlli.
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Arrestati quattro topi d'auto
22.05.24 - Un ventiseienne romeno è finito in manette dopo aver depredato un furgone in sosta in via Quittengo. A lanciare l’allarme il proprietario del veicolo, un ambulante, che al momento del furto si stava concedendo una pausa sigaretta nei dintorni, prima di scaricare tutto ciò che aveva a bordo. Il ladro si avvicina al camioncino, spacca un vetro e in pochi minuti porta via due registratori di cassa, un dispositivo per il Pos e un salvadanaio contenente cinquanta euro. E poi si dà alla fuga.
Quando l’uomo si accorge dell’accaduto, chiama il 112, ma intanto si mette all’inseguimento del furfante che viene bloccato dagli agenti delle volanti arrivati sul posto. Si tratta di un tossico in cerca di soldi per acquistare dosi di crack, di cui non può fare a meno.
Nel quartiere Rebaudengo, lunedì 20 maggio, una trentottenne di origine nordafricana, irregolare e senza fissa dimora, è stata arrestata da una pattuglia del Nucleo Radiomobile mentre stava rovistando all’interno di una Fiat 500 di una società di autonoleggio. La donna è anche accusata di resistenza a pubblico ufficiale per aver aggredito i Carabinieri che l'hanno sorpresa in azione.
Altri due predoni di auto sono finiti in manette in questi giorni: un tunisino irregolare di trentasei anni che metteva a segno i suoi colpi a San Salvario e un quarantenne italiano colto in flagranza in lungo Po Antonelli. Tutti casi isolati, non connessi tra di loro. Gli autori dei furti sono derelitti, perlopiù drogati, che non appartengono a bande e nemmeno si conoscono.
Agiscono in modo seriale, depredando un’auto dopo l’altra per fare bottino. Cercano anche soltanto pochi spiccioli lasciati a bordo, magari nei vani tra i sedili o nel cassetto sul lato passeggero e oggetti di un qualche valore dimenticati nell’abitacolo da proprietari sbadati, come occhiali da sole, caricabatterie, chiavette Usb, cellulari. Alcuni di loro girano a caccia di auto da cannibalizzare con addosso gli attrezzi da lavoro: chiavi inglesi, passe-partout per le serrature delle auto, cric, forbici. A volte per rompere i vetri dei veicoli utilizzano mattoni o tombini trovati sul posto.
In Barriera, come peraltro in quasi tutta la città, il fenomeno è in aumento. Ogni mattina lungo le strade del quartiere si vedono auto e furgoni con vetri rotti e rovistati all’interno. Il numero dei casi sale dove ci sono le principali piazze dello spaccio. Come, ad esempio, nel triangolo del crack ovvero nell’area compresa tra corso Palermo, via Montanaro e largo Giulio Cesare. I balordi riescono ad agire indisturbati nelle ore in cui il presidio dei militari di "Strade sicure" non c’è, dalle 2 alle 7 del mattino. Per questo i cittadini chiedono a gran voce alle istituzioni di assicurare la copertura della zona 24 ore su 24, oltreché di estendere la misura in altre parti del quartiere.
Quando l’uomo si accorge dell’accaduto, chiama il 112, ma intanto si mette all’inseguimento del furfante che viene bloccato dagli agenti delle volanti arrivati sul posto. Si tratta di un tossico in cerca di soldi per acquistare dosi di crack, di cui non può fare a meno.
Nel quartiere Rebaudengo, lunedì 20 maggio, una trentottenne di origine nordafricana, irregolare e senza fissa dimora, è stata arrestata da una pattuglia del Nucleo Radiomobile mentre stava rovistando all’interno di una Fiat 500 di una società di autonoleggio. La donna è anche accusata di resistenza a pubblico ufficiale per aver aggredito i Carabinieri che l'hanno sorpresa in azione.
Altri due predoni di auto sono finiti in manette in questi giorni: un tunisino irregolare di trentasei anni che metteva a segno i suoi colpi a San Salvario e un quarantenne italiano colto in flagranza in lungo Po Antonelli. Tutti casi isolati, non connessi tra di loro. Gli autori dei furti sono derelitti, perlopiù drogati, che non appartengono a bande e nemmeno si conoscono.
Agiscono in modo seriale, depredando un’auto dopo l’altra per fare bottino. Cercano anche soltanto pochi spiccioli lasciati a bordo, magari nei vani tra i sedili o nel cassetto sul lato passeggero e oggetti di un qualche valore dimenticati nell’abitacolo da proprietari sbadati, come occhiali da sole, caricabatterie, chiavette Usb, cellulari. Alcuni di loro girano a caccia di auto da cannibalizzare con addosso gli attrezzi da lavoro: chiavi inglesi, passe-partout per le serrature delle auto, cric, forbici. A volte per rompere i vetri dei veicoli utilizzano mattoni o tombini trovati sul posto.
In Barriera, come peraltro in quasi tutta la città, il fenomeno è in aumento. Ogni mattina lungo le strade del quartiere si vedono auto e furgoni con vetri rotti e rovistati all’interno. Il numero dei casi sale dove ci sono le principali piazze dello spaccio. Come, ad esempio, nel triangolo del crack ovvero nell’area compresa tra corso Palermo, via Montanaro e largo Giulio Cesare. I balordi riescono ad agire indisturbati nelle ore in cui il presidio dei militari di "Strade sicure" non c’è, dalle 2 alle 7 del mattino. Per questo i cittadini chiedono a gran voce alle istituzioni di assicurare la copertura della zona 24 ore su 24, oltreché di estendere la misura in altre parti del quartiere.
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Ancora razzie sulle auto in sosta
19.05.24 - Ma come è possibile che nemmeno la presenza dei militari con il presidio fisso e i maggiori controlli delle forze dell’ordine siano riusciti a porre un freno alla delinquenza nel quartiere? Sono tanti i cittadini che ormai hanno perso ogni speranza, esattamente come se fossero sprofondati in una bolgia dantesca dentro alla città dolente. È di nuovo successo che qualche balordo ha rotto il deflettore di un’auto parcheggiata in via Crescentino per rovistare all’interno dell’abitacolo. La notizia è uscita sui social sabato 18 maggio. Chi la pubblica si limita a commentare con un laconico “Sempre meglio”. Ma chissà quanti altri veicoli nella stessa zona e nelle stesse ore hanno subito la medesima sorte.
Per chi abita qui il risveglio è sempre amaro. Nella notte alle auto in sosta può capitare di tutto. Anche che qualche giovane annoiato ci cammini sopra per il gusto di devastarle. Come è accaduto il 3 maggio scorso, intorno alle 3,42, in via Montanaro. Ha fatto il giro del mondo il video pubblicato dal nostro sito in cui si vede chiaramente un vandalo che salta sui veicoli parcheggiati all’altezza del civico 20 per spaccare i parabrezza a calci e ammaccare le carrozzerie a pedate. Una giovane donna, la proprietaria della Punto nera, ci racconta con rassegnazione che neanche lei è assicurata contro gli atti vandalici perché alle auto non troppo recenti le assicurazioni non danno più copertura.
A compiere i furti a bordo sono sempre i soliti noti. Come scrive Ferdinando commentando l’episodio di via Crescentino: “Sono gli zombie che vedi fumare crack all’angolo di via Montanaro e via Feletto. Prima erano tre o quattro, adesso sono aumentati. Sicuramente hanno visto che si trova qualcosa da vendere sulle auto e nelle cantine”. Già, cercano anche solo pochi spiccioli. “Avevo lasciato nulla apposta - spiega l’autore del post chiamato in causa - ma non è servito a niente!”. Alice racconta di aver visto uno spettacolo simile la mattina in corso Giulio Cesare davanti alla Chiesa della Pace. “In Barriera non c'è un’auto sana – aggiunge uno di loro -, non è come nel resto di Torino che sfondano i vetri occasionalmente”.
Qualcuno si sente scoraggiato, altri esprimono il proprio risentimento nei confronti dei politici che non sono in grado di trovare soluzioni per riportare la normalità. “La responsabilità è del Sindaco – sbotta Ivan -. Lui dovrebbe esercitare le sue funzioni in materia di ordine pubblico e fare intervenire le forze dell'ordine, prendendo esempio da Milano”. In risposta a chi propone di organizzare fiaccolate per far allontanare tossici e pusher, Antonino scrive: “Considerando che spacciano davanti alle forze dell'ordine non credo che possano essere disturbati da un po' di musica o da un corteo. Queste persone si sentono ‘in dovere’ di delinquere perché qui non gli puntano il mitra in faccia. Sono parole loro”. Non manca, infine, chi pensa che sia arrivato il momento di reagire.
Per chi abita qui il risveglio è sempre amaro. Nella notte alle auto in sosta può capitare di tutto. Anche che qualche giovane annoiato ci cammini sopra per il gusto di devastarle. Come è accaduto il 3 maggio scorso, intorno alle 3,42, in via Montanaro. Ha fatto il giro del mondo il video pubblicato dal nostro sito in cui si vede chiaramente un vandalo che salta sui veicoli parcheggiati all’altezza del civico 20 per spaccare i parabrezza a calci e ammaccare le carrozzerie a pedate. Una giovane donna, la proprietaria della Punto nera, ci racconta con rassegnazione che neanche lei è assicurata contro gli atti vandalici perché alle auto non troppo recenti le assicurazioni non danno più copertura.
A compiere i furti a bordo sono sempre i soliti noti. Come scrive Ferdinando commentando l’episodio di via Crescentino: “Sono gli zombie che vedi fumare crack all’angolo di via Montanaro e via Feletto. Prima erano tre o quattro, adesso sono aumentati. Sicuramente hanno visto che si trova qualcosa da vendere sulle auto e nelle cantine”. Già, cercano anche solo pochi spiccioli. “Avevo lasciato nulla apposta - spiega l’autore del post chiamato in causa - ma non è servito a niente!”. Alice racconta di aver visto uno spettacolo simile la mattina in corso Giulio Cesare davanti alla Chiesa della Pace. “In Barriera non c'è un’auto sana – aggiunge uno di loro -, non è come nel resto di Torino che sfondano i vetri occasionalmente”.
Qualcuno si sente scoraggiato, altri esprimono il proprio risentimento nei confronti dei politici che non sono in grado di trovare soluzioni per riportare la normalità. “La responsabilità è del Sindaco – sbotta Ivan -. Lui dovrebbe esercitare le sue funzioni in materia di ordine pubblico e fare intervenire le forze dell'ordine, prendendo esempio da Milano”. In risposta a chi propone di organizzare fiaccolate per far allontanare tossici e pusher, Antonino scrive: “Considerando che spacciano davanti alle forze dell'ordine non credo che possano essere disturbati da un po' di musica o da un corteo. Queste persone si sentono ‘in dovere’ di delinquere perché qui non gli puntano il mitra in faccia. Sono parole loro”. Non manca, infine, chi pensa che sia arrivato il momento di reagire.
Aprile 2024
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Un martedì di ordinaria follia
30.04.24 - Ormai le risse violente in Barriera sono quasi all’ordine del giorno. Una delle più cruente risale a oltre una settimana fa quando in via Cigna alcuni neri le hanno suonate di santa ragione a un romeno per questioni di crack. L’ultima si è consumata martedì 30 aprile in largo Giulio Cesare, dopo che un pusher è stato arrestato dalla polizia. Zona di spaccio, inutile ripeterlo. Benché si trovi a pochi passi dal presidio fisso dei militari dell’operazione Strade sicure.
Nella tarda mattinata pusher e tossici si incontrano al solito posto, al giardinetto che una volta era un apprezzato luogo di ritrovo per gli anziani del quartiere. Anche oggi, come da prassi ben consolidata, lo scambio droga-soldi avviene alla luce del sole, davanti ai cittadini costretti ad assistere a spettacoli non di certo edificanti. Niente di nuovo, insomma, sotto il cielo di Barriera.
A farci la segnalazione la capogruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 6 Verangela Marino che ci ha anche inviato il video da noi pubblicato qui di seguito. Marino si trovava in zona perché aveva appena incontrato alcuni residenti, guarda caso, esasperati dal degrado e dalle solite scene da far west.
“Al parchetto abbiamo visto un uomo di colore impegnato a vendere sostanze stupefacenti – racconta la capogruppo ai nostri microfoni -. All’improvviso mi sono accorta che, dopo aver passato alcune dosi agli acquirenti, lo spacciatore ha nascosto la droga all’interno del giardino. Per questo ho chiamato la polizia. Gli agenti lo hanno portato via in manette. Non appena il luogo è stato ripulito da Amiat e le forze dell’ordine se ne sono andate, ecco che è scoppiata la rissa tra un gruppetto di neri seduti sulle panchine”.
Qualcuno tra i residenti commenta che questa è ordinaria amministrazione. Ci sarebbe più da stupirsi se anche oggi non fosse arrivata la solita volante a sirene spiegate. Una vera follia per chi vive qui.
Nella tarda mattinata pusher e tossici si incontrano al solito posto, al giardinetto che una volta era un apprezzato luogo di ritrovo per gli anziani del quartiere. Anche oggi, come da prassi ben consolidata, lo scambio droga-soldi avviene alla luce del sole, davanti ai cittadini costretti ad assistere a spettacoli non di certo edificanti. Niente di nuovo, insomma, sotto il cielo di Barriera.
A farci la segnalazione la capogruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 6 Verangela Marino che ci ha anche inviato il video da noi pubblicato qui di seguito. Marino si trovava in zona perché aveva appena incontrato alcuni residenti, guarda caso, esasperati dal degrado e dalle solite scene da far west.
“Al parchetto abbiamo visto un uomo di colore impegnato a vendere sostanze stupefacenti – racconta la capogruppo ai nostri microfoni -. All’improvviso mi sono accorta che, dopo aver passato alcune dosi agli acquirenti, lo spacciatore ha nascosto la droga all’interno del giardino. Per questo ho chiamato la polizia. Gli agenti lo hanno portato via in manette. Non appena il luogo è stato ripulito da Amiat e le forze dell’ordine se ne sono andate, ecco che è scoppiata la rissa tra un gruppetto di neri seduti sulle panchine”.
Qualcuno tra i residenti commenta che questa è ordinaria amministrazione. Ci sarebbe più da stupirsi se anche oggi non fosse arrivata la solita volante a sirene spiegate. Una vera follia per chi vive qui.
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Due irregolari arrestati
28.04.24 - Durante un servizio di controllo del territorio gli agenti del Commissariato Madonna di Campagna entrano in un edificio abbandonato in corso Venezia e vedono due uomini di colore che al loro arrivo scappano di corsa verso una tendopoli. Non appena li raggiungono, i due si scambiano qualcosa di bianco e poi cercano di fuggire.
I poliziotti li bloccano. Sono un trentenne e un venticinquenne del Gambia. Il più giovane ha addosso 40 grammi di crack che non è riuscito a nascondere nonostante gli insistenti tentativi. Nella tasca del giubbotto del trentenne gli agenti trovano invece 230 euro e un telefono cellulare che continua a squillare senza sosta.
Entrambi sono irregolari sul territorio nazionale. Entrambi vengono arrestati con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio in concorso.
I poliziotti li bloccano. Sono un trentenne e un venticinquenne del Gambia. Il più giovane ha addosso 40 grammi di crack che non è riuscito a nascondere nonostante gli insistenti tentativi. Nella tasca del giubbotto del trentenne gli agenti trovano invece 230 euro e un telefono cellulare che continua a squillare senza sosta.
Entrambi sono irregolari sul territorio nazionale. Entrambi vengono arrestati con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio in concorso.
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Faida rom a Milano, una pista porta in Barriera
28.04.24 - Potrebbe essere da ricollegare alla rissa tra famiglie rom rivali avvenuta il 7 aprile in via Cimarosa l’esecuzione del diciottenne bosniaco Jhonny Sulejmanovic freddato con tre colpi di pistola venerdì scorso vicino all’Ortomercato di via Varsavia a Milano. Il movente ancora non è chiaro agli inquirenti. Ma quasi sicuramente si tratta di un regolamento di conti.
La storia potrebbe essere iniziata proprio a Torino, in Barriera di Milano. I rapporti tra i Sulejmanovic e i Salkanovic erano tesi da tempo. Forse in seguito a incomprensioni maturate al Balon, da entrambe le famiglie frequentato per racimolare quattro soldi, rivendendo cianfrusaglie. O forse per qualche questione legata all’occupazione di un appartamento. Domenica 7 aprile tra i due clan rivali scoppia una rissa in via Bologna prima all’angolo con via Cimarosa e poi nelle ore successive all’incrocio con via Pergolesi. Volano insulti, oggetti contundenti e coltelli. A dividerli intervengono le forze dell’ordine.
Un Salkanovic resta ferito a un braccio e una donna incinta, probabilmente la moglie, si sente male e viene portata al Maria Vittoria dove poche ore dopo perde il bambino. Nel parcheggio dell’ospedale i rom si scambiano promesse di vendette incrociate. Tra di loro le tensioni sono ormai arrivate al culmine.
Il giorno dopo i Sulejmanovic prendono armi e bagagli e se ne vanno a Milano a bordo di un furgone, lasciandosi Torino e via Cimarosa alle spalle. Ma non sono in fuga perché tutta la comunità rom, come raccontano tra l’altro alcuni video postati su TikTok, conosce la loro destinazione. Che la famiglia faccia la spola tra il capoluogo piemontese e quello lombardo non è un mistero. Per quanto riguarda Jhonny invece, lui doveva aver lasciato Torino già da tempo.
Nelle prossime ore saranno riascoltati i parenti della vittima. Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire che cosa sia accaduto nei giorni successivi all’8 aprile fino alla notte di venerdì 26, in cui Jhonny è stato ammazzato. La scena dell’esecuzione, durata una manciata di minuti, è stata ripresa dalle telecamere. Jhonny sta dormendo con la moglie incinta a bordo del suo furgone. I sicari sono in cinque. Prima sfondano i vetri del van con le mazze e poi prendono il giovane e gli sparano. Successivamente fuggono su una Seat, forse all’estero, verso l’Europa dell’est secondo alcune fonti o, per altre, in Spagna. Le indagini proseguono per dare un nome a tutti i membri del commando, incrociando i dati raccolti tra cui filmati, foto d’archivio e profili social dei sospettati.
La storia potrebbe essere iniziata proprio a Torino, in Barriera di Milano. I rapporti tra i Sulejmanovic e i Salkanovic erano tesi da tempo. Forse in seguito a incomprensioni maturate al Balon, da entrambe le famiglie frequentato per racimolare quattro soldi, rivendendo cianfrusaglie. O forse per qualche questione legata all’occupazione di un appartamento. Domenica 7 aprile tra i due clan rivali scoppia una rissa in via Bologna prima all’angolo con via Cimarosa e poi nelle ore successive all’incrocio con via Pergolesi. Volano insulti, oggetti contundenti e coltelli. A dividerli intervengono le forze dell’ordine.
Un Salkanovic resta ferito a un braccio e una donna incinta, probabilmente la moglie, si sente male e viene portata al Maria Vittoria dove poche ore dopo perde il bambino. Nel parcheggio dell’ospedale i rom si scambiano promesse di vendette incrociate. Tra di loro le tensioni sono ormai arrivate al culmine.
Il giorno dopo i Sulejmanovic prendono armi e bagagli e se ne vanno a Milano a bordo di un furgone, lasciandosi Torino e via Cimarosa alle spalle. Ma non sono in fuga perché tutta la comunità rom, come raccontano tra l’altro alcuni video postati su TikTok, conosce la loro destinazione. Che la famiglia faccia la spola tra il capoluogo piemontese e quello lombardo non è un mistero. Per quanto riguarda Jhonny invece, lui doveva aver lasciato Torino già da tempo.
Nelle prossime ore saranno riascoltati i parenti della vittima. Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire che cosa sia accaduto nei giorni successivi all’8 aprile fino alla notte di venerdì 26, in cui Jhonny è stato ammazzato. La scena dell’esecuzione, durata una manciata di minuti, è stata ripresa dalle telecamere. Jhonny sta dormendo con la moglie incinta a bordo del suo furgone. I sicari sono in cinque. Prima sfondano i vetri del van con le mazze e poi prendono il giovane e gli sparano. Successivamente fuggono su una Seat, forse all’estero, verso l’Europa dell’est secondo alcune fonti o, per altre, in Spagna. Le indagini proseguono per dare un nome a tutti i membri del commando, incrociando i dati raccolti tra cui filmati, foto d’archivio e profili social dei sospettati.
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Due uomini in manette
23.04.24 - Nei giorni scorsi due uomini sorpresi in flagranza di reato sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Torino, nella zona Nord della città in due episodi diversi.
Nel primo caso un uomo, con uno zaino in spalla opportunamente “schermato” per bypassare le barriere antitaccheggio, ha fatto man bassa di profumi e cosmetici all’interno dell’area commerciale “To Dream” a “Falchera. Scoperto dagli addetti alla vigilanza, prima li ha minacciati con un coltello a serramanico poi ha ingaggiato con loro una violenta colluttazione nel tentativo di darsi alla fuga. Sul posto sono arrivati i Carabinieri che lo hanno arrestato per tentata rapina aggravata e furto aggravato. La merce, tra cui anche un paio di occhiali da sole, è stata restituita ai proprietari dei negozi. Per l’uomo, un trentottenne romeno senza fissa dimora, si sono aperte le porte del carcere Lorusso e Cutugno.
Il secondo episodio è invece avvenuto in corso Giulio Cesare nelle ore notturne. Un giovane ha danneggiato a più riprese le vetrine di una famosa catena di fast food. Gli addetti alla vigilanza sono intervenuti per fermarlo e lui ha reagito armato di una chiave inglese. Uno dei vigilanti, colpito con forza, ha riportato lesioni a una spalla. Il balordo, un trentenne nordafricano, noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di danneggiamento aggravato.
Nel primo caso un uomo, con uno zaino in spalla opportunamente “schermato” per bypassare le barriere antitaccheggio, ha fatto man bassa di profumi e cosmetici all’interno dell’area commerciale “To Dream” a “Falchera. Scoperto dagli addetti alla vigilanza, prima li ha minacciati con un coltello a serramanico poi ha ingaggiato con loro una violenta colluttazione nel tentativo di darsi alla fuga. Sul posto sono arrivati i Carabinieri che lo hanno arrestato per tentata rapina aggravata e furto aggravato. La merce, tra cui anche un paio di occhiali da sole, è stata restituita ai proprietari dei negozi. Per l’uomo, un trentottenne romeno senza fissa dimora, si sono aperte le porte del carcere Lorusso e Cutugno.
Il secondo episodio è invece avvenuto in corso Giulio Cesare nelle ore notturne. Un giovane ha danneggiato a più riprese le vetrine di una famosa catena di fast food. Gli addetti alla vigilanza sono intervenuti per fermarlo e lui ha reagito armato di una chiave inglese. Uno dei vigilanti, colpito con forza, ha riportato lesioni a una spalla. Il balordo, un trentenne nordafricano, noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di danneggiamento aggravato.
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Scene da far west in via Cigna
20.04.24 - Chi abita in via Cigna ormai lo sa bene da tempo che anche quando tutto sembra tranquillo e sotto controllo in una giornata di pieno sole come questa di sabato 20 aprile, bisogna comunque essere pronti al peggio. Durante il pomeriggio, nel tratto di strada che dalla Gondrand porta in via Toscanini, si assiste al solito andirivieni di sbandati. Tossici e pusher qui sono di casa perché all’interno del parco Sempione hanno montato tende, canadesi e rifugi di fortuna, nonostante vengano fatti sgomberare di continuo dalle forze dell’ordine.
Intorno alle 17,30, proprio davanti a Spazio 211, alcuni residenti, che stanno portando i loro amici a quattro zampe nella vicina area cani, sentono grida concitate. In mezzo alla strada c’è un bianco a torso nudo che sta litigando furiosamente con un paio di uomini di colore. In mano stringe un’asta di ferro, simile a quella degli ombrelloni. Cerca di difendersi dagli altri che si avvicinano con fare minaccioso. Il bianco a un certo punto, messo in difficoltà, scappa via. I neri in un attimo lo raggiungono e riescono a disarmarlo. È una lotta impari dal punto di vista numerico ma non solo. Ad aiutare i picchiatori arrivano i rinforzi: altri due uomini di colore di cui uno in bici e l'altro sul monopattino. Si unisce al gruppo anche un bianco in pantaloni corti, particolarmente agguerrito. L’uomo finito a terra viene colpito selvaggiamente con calci e pugni e con la mazza che gli è stata sottratta.
Intanto qualcuno ha chiamato il 112. Non appena si sentono le sirene delle gazzelle, in arrivo sul posto, picchiatori e picchiato si dileguano nel nulla e in via Cigna torna la pace almeno per qualche ora. La rissa deve essere scoppiata per questioni di crack. Chi ha assistito alla scena è rimasto fortemente scosso dalla brutalità degli aggressori. “Potevano ammazzarlo. L’asta di ferro si è addirittura piegata tanta era la forza con cui lo hanno percosso” raccontano alcuni testimoni.
Intorno alle 17,30, proprio davanti a Spazio 211, alcuni residenti, che stanno portando i loro amici a quattro zampe nella vicina area cani, sentono grida concitate. In mezzo alla strada c’è un bianco a torso nudo che sta litigando furiosamente con un paio di uomini di colore. In mano stringe un’asta di ferro, simile a quella degli ombrelloni. Cerca di difendersi dagli altri che si avvicinano con fare minaccioso. Il bianco a un certo punto, messo in difficoltà, scappa via. I neri in un attimo lo raggiungono e riescono a disarmarlo. È una lotta impari dal punto di vista numerico ma non solo. Ad aiutare i picchiatori arrivano i rinforzi: altri due uomini di colore di cui uno in bici e l'altro sul monopattino. Si unisce al gruppo anche un bianco in pantaloni corti, particolarmente agguerrito. L’uomo finito a terra viene colpito selvaggiamente con calci e pugni e con la mazza che gli è stata sottratta.
Intanto qualcuno ha chiamato il 112. Non appena si sentono le sirene delle gazzelle, in arrivo sul posto, picchiatori e picchiato si dileguano nel nulla e in via Cigna torna la pace almeno per qualche ora. La rissa deve essere scoppiata per questioni di crack. Chi ha assistito alla scena è rimasto fortemente scosso dalla brutalità degli aggressori. “Potevano ammazzarlo. L’asta di ferro si è addirittura piegata tanta era la forza con cui lo hanno percosso” raccontano alcuni testimoni.
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Ripulito il covo dei disperati in via Fossata
19.04.24 - C’è di tutto nell’ex deposito ferroviario di via Fossata angolo corso Venezia: giacigli di fortuna, il salottino improvvisato, pentole, stracci e vestiti, bici e monopattini e anche tanti rifiuti di ogni genere. Ovviamente la toilette è all’aperto e quindi non mancano nemmeno i cattivi odori. Questo è da anni un noto simbolo del degrado e della desolazione, lo sa bene chi abita in zona. Le forze dell’ordine intervengono di frequente per fare sgomberare gli accampati nell’area e per ripulirla, ma nel giro di poche ore torna tutto come prima.
Il controllo straordinario del territorio ad “alto impatto”, effettuato giovedì 18 aprile con il coordinamento del Commissariato Barriera di Milano, si è concentrato soprattutto qui. Al servizio hanno anche partecipato la Guardia di Finanza e la Polizia Locale, oltre che l’unità cinofila della Polizia e gli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine.
All’arrivo delle pattuglie gli sbandati, perlopiù giovani del Senegal, della Guinea e del Marocco e con loro i cosiddetti "zombie italiani strafatti di crack" cominciano a ciondolare di qua e di là e chi è in possesso di droga si dà da fare per nasconderla in mezzo al verde o dove capita. Insomma, solita scena già vista infinite volte qui all’ex scalo Rfi, ma anche alla Gondrand e al parco Sempione.
Un uomo di colore, noto in zona per la sua statura elevatissima (senz’altro intorno ai due metri), viene fermato dagli agenti e portato via in manette. Chi ha assistito alla scena sostiene che è stato trovato in possesso di un dischetto di crack di notevoli dimensioni. Poi i poliziotti hanno fatto sgombrare alcuni abusivi trovati all’interno dello stabile di Rfi che dal canto suo in passato ha presentato querela per occupazione dell’edificio di sua proprietà. Infine altri controlli si sono svolti in corso Giulio Cesare dove gi agenti hanno rinvenuto alcune dosi di hashish grazie al grande fiuto di Iron, il cane antidroga.
Il controllo straordinario del territorio ad “alto impatto”, effettuato giovedì 18 aprile con il coordinamento del Commissariato Barriera di Milano, si è concentrato soprattutto qui. Al servizio hanno anche partecipato la Guardia di Finanza e la Polizia Locale, oltre che l’unità cinofila della Polizia e gli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine.
All’arrivo delle pattuglie gli sbandati, perlopiù giovani del Senegal, della Guinea e del Marocco e con loro i cosiddetti "zombie italiani strafatti di crack" cominciano a ciondolare di qua e di là e chi è in possesso di droga si dà da fare per nasconderla in mezzo al verde o dove capita. Insomma, solita scena già vista infinite volte qui all’ex scalo Rfi, ma anche alla Gondrand e al parco Sempione.
Un uomo di colore, noto in zona per la sua statura elevatissima (senz’altro intorno ai due metri), viene fermato dagli agenti e portato via in manette. Chi ha assistito alla scena sostiene che è stato trovato in possesso di un dischetto di crack di notevoli dimensioni. Poi i poliziotti hanno fatto sgombrare alcuni abusivi trovati all’interno dello stabile di Rfi che dal canto suo in passato ha presentato querela per occupazione dell’edificio di sua proprietà. Infine altri controlli si sono svolti in corso Giulio Cesare dove gi agenti hanno rinvenuto alcune dosi di hashish grazie al grande fiuto di Iron, il cane antidroga.
Marzo 2024
![](https://static.wixstatic.com/media/18111a_3542d4e421134e3b9b9f6c9bd9bdbcfd~mv2.jpg/v1/fill/w_300,h_300,fp_0.51_0.5,q_90/18111a_3542d4e421134e3b9b9f6c9bd9bdbcfd~mv2.jpg)
Il quarto uomo a processo
31.03.24 - Con le accuse di rapina aggravata e tentato omicidio in concorso è iniziato il processo in contumacia per il quarto uomo coinvolto, secondo l’accusa, nella rapina all’area di servizio Dis-car di corso Taranto, durante la quale il benzinaio rimase gravemente ferito da un colpo di pistola. Quarantasei anni, originario di Cuneo, Davide Bonfardini Fissolo si trova in Messico dove era fuggito. A rappresentarlo il difensore nominato d’ufficio poiché il Messico ha negato l’estradizione.
I tre complici Roberto Cozzupoli, Mohamed Kahilia e Amin Moutafakkir, arrestati dal Nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale nel 2017, pochi mesi dopo il fattaccio, già erano finiti a processo. Secondo la ricostruzione degli investigatori Bonfardini Fissolo noleggiò l’auto su cui arrivarono due dei rapinatori, mentre il terzo Kahilia avrebbe fatto da palo poco lontano dall’area di servizio.
A ideare il blitz sarebbe stato lo stesso Kahilia il quale, avendo lavorato per anni come operaio nei dintorni, conosceva bene le abitudini del benzinaio. E in particolare quella di mettere le banconote incassate durante la notte dai distributori automatici nei sacchi del bucato per poi portarli in banca. Ironia della sorte, la mattina del 6 maggio 2017 nei sacchi Paolo Sarra, il titolare della Dis Car, ripone normalmente la biancheria sporca. E i banditi cascano nell’inganno, vedendo le buste rigonfie.
Il colpo di pistola parte da una semiautomatica 7,65. È Amin Moutafakkir a sparare, secondo l’accusa, quando Sarra si rifiuta di consegnargli il denaro e cerca di colpirlo con una manata. Il benzinaio resta ferito alla gamba sinistra: il proiettile causa un traumatismo superficiale dell’arteria femorale ma medici e infermieri riescono a fermare in tempo l’emorragia. I rapinatori prendono dalla cassa il poco denaro che trovano e poi si danno alla fuga, esplodendo a vuoto altri due colpi.
Impossibile non immaginare l’espressione di sgomento stampata sui loro volti dopo aver aperto i sacchi del bucato.
I tre complici Roberto Cozzupoli, Mohamed Kahilia e Amin Moutafakkir, arrestati dal Nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale nel 2017, pochi mesi dopo il fattaccio, già erano finiti a processo. Secondo la ricostruzione degli investigatori Bonfardini Fissolo noleggiò l’auto su cui arrivarono due dei rapinatori, mentre il terzo Kahilia avrebbe fatto da palo poco lontano dall’area di servizio.
A ideare il blitz sarebbe stato lo stesso Kahilia il quale, avendo lavorato per anni come operaio nei dintorni, conosceva bene le abitudini del benzinaio. E in particolare quella di mettere le banconote incassate durante la notte dai distributori automatici nei sacchi del bucato per poi portarli in banca. Ironia della sorte, la mattina del 6 maggio 2017 nei sacchi Paolo Sarra, il titolare della Dis Car, ripone normalmente la biancheria sporca. E i banditi cascano nell’inganno, vedendo le buste rigonfie.
Il colpo di pistola parte da una semiautomatica 7,65. È Amin Moutafakkir a sparare, secondo l’accusa, quando Sarra si rifiuta di consegnargli il denaro e cerca di colpirlo con una manata. Il benzinaio resta ferito alla gamba sinistra: il proiettile causa un traumatismo superficiale dell’arteria femorale ma medici e infermieri riescono a fermare in tempo l’emorragia. I rapinatori prendono dalla cassa il poco denaro che trovano e poi si danno alla fuga, esplodendo a vuoto altri due colpi.
Impossibile non immaginare l’espressione di sgomento stampata sui loro volti dopo aver aperto i sacchi del bucato.
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Causa un incidente e poi prende a calci i carabinieri
27.03.24 - Alla guida di una Honda civic provoca un incidente in via Aosta e poi scappa via a piedi. I carabinieri lo raggiungono e lui reagisce con violenza, prendendoli a calci. Succede intorno alle 18. L’uomo è un moldavo di 45 anni, risultato poi positivo all’alcol test. La dinamica dell’incidente è stata raccontata dai militari dell’Arma, intervenuti dopo la chiamata effettuata da alcuni testimoni al 112.
In preda ai fumi dell’alcol, verosimilmente il 45enne ha perso il controllo del mezzo, andando così a scontrarsi con un’altra auto, a bordo della quale c’era una donna, rimasta ferita non gravemente nell’impatto mentre lui ne è uscito indenne.
All’arrivo delle pattuglie dei Carabinieri ha quindi tentato la fuga. Ma i militari sono subito riusciti a raggiungerlo. L’uomo, che di finire in carcere non voleva proprio saperne, si è messo a scalciare come un forsennato.
Uno dei carabinieri ha riportato lievi ferite a un polso, presto curate in ospedale. Per il 45enne moldavo sono così scattate le manette con l'accusa di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
In preda ai fumi dell’alcol, verosimilmente il 45enne ha perso il controllo del mezzo, andando così a scontrarsi con un’altra auto, a bordo della quale c’era una donna, rimasta ferita non gravemente nell’impatto mentre lui ne è uscito indenne.
All’arrivo delle pattuglie dei Carabinieri ha quindi tentato la fuga. Ma i militari sono subito riusciti a raggiungerlo. L’uomo, che di finire in carcere non voleva proprio saperne, si è messo a scalciare come un forsennato.
Uno dei carabinieri ha riportato lievi ferite a un polso, presto curate in ospedale. Per il 45enne moldavo sono così scattate le manette con l'accusa di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
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Identificati 15 minori rom presunti autori di reati
26.03.24 - Alle prime luci dell’alba sono scattati controlli e perquisizioni in alcuni alloggi facenti parte del complesso Atc compreso tra le vie Cimarosa, Ghedini e Maddalene. Nel mirino delle forze dell’ordine gli appartamenti occupati nei mesi scorsi da famiglie di etnia rom.
L’operazione è stata svolta dal Nucleo Nomadi della Polizia locale, affiancato dal Commissariato Barriera di Milano da cui è partita l’iniziativa di censire e identificare i minori che possano essersi resi responsabili di reati compiuti in zona.
Nei mesi scorsi, infatti, sono state raccolte parecchie denunce di furti perlopiù commessi a bordo di auto parcheggiate nel quadrilatero dove c’è la struttura della Croce Rossa tra le vie Bologna, Moncrivello e Ghedini. Molti dipendenti, all’uscita dal lavoro si sono trovati le macchine danneggiate oppure trafugate. In più, sempre nei dintorni, alcune persone hanno subito borseggi sul pullman o alla fermata, mentre dalle giovani studentesse che frequentano il liceo Einstein o gli altri istituti scolastici di via Ponchielli sono stati segnalati episodi di molestie. Secondo alcuni testimoni e sulla base delle indagini svolte, gli autori sarebbero bambini e ragazzi in età compresa tra gli 8 e i 13 anni che quindi non sono imputabili, ovvero non possono essere puniti.
Censire e identificare i minori all’interno delle famiglie rom è sempre un’operazione complessa che richiede molto tempo. Anche questa volta gli agenti hanno faticato a lungo per riuscire a individuare il nucleo familiare di appartenenza dei ragazzini e anche per stabilire con chi vivono e dove dormono. Alla fine dei controlli, durati quasi tre ore, quindici minori, presunti colpevoli di reati, sono stati accompagnati con i genitori negli uffici della Polizia locale in via Bologna 74, a cui il Nucleo nomadi si appoggia, per i rilievi fotodattiloscopici.
L’operazione è stata svolta dal Nucleo Nomadi della Polizia locale, affiancato dal Commissariato Barriera di Milano da cui è partita l’iniziativa di censire e identificare i minori che possano essersi resi responsabili di reati compiuti in zona.
Nei mesi scorsi, infatti, sono state raccolte parecchie denunce di furti perlopiù commessi a bordo di auto parcheggiate nel quadrilatero dove c’è la struttura della Croce Rossa tra le vie Bologna, Moncrivello e Ghedini. Molti dipendenti, all’uscita dal lavoro si sono trovati le macchine danneggiate oppure trafugate. In più, sempre nei dintorni, alcune persone hanno subito borseggi sul pullman o alla fermata, mentre dalle giovani studentesse che frequentano il liceo Einstein o gli altri istituti scolastici di via Ponchielli sono stati segnalati episodi di molestie. Secondo alcuni testimoni e sulla base delle indagini svolte, gli autori sarebbero bambini e ragazzi in età compresa tra gli 8 e i 13 anni che quindi non sono imputabili, ovvero non possono essere puniti.
Censire e identificare i minori all’interno delle famiglie rom è sempre un’operazione complessa che richiede molto tempo. Anche questa volta gli agenti hanno faticato a lungo per riuscire a individuare il nucleo familiare di appartenenza dei ragazzini e anche per stabilire con chi vivono e dove dormono. Alla fine dei controlli, durati quasi tre ore, quindici minori, presunti colpevoli di reati, sono stati accompagnati con i genitori negli uffici della Polizia locale in via Bologna 74, a cui il Nucleo nomadi si appoggia, per i rilievi fotodattiloscopici.
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Dà in escandescenze e vandalizza due auto
22.03.24 - Prima si mette a urlare come un forsennato mentre due uomini in sua compagnia cercano di calmarlo, poi quando sembrerebbe essere tornato in sé raggiunge un paio di auto parcheggiate e le vandalizza. Succede in piazza Foroni, negli istanti precedenti l’esibizione della Filarmonica Trt. La gente assiste intimorita alla scena.
L’uomo, dalla pelle scura, dà in escandescenze senza alcun motivo. Ce l’ha con gli italiani nei confronti dei quali manifesta il desiderio di sfogare la propria rabbia. I due amici provano a fermarlo. Intervengono anche i militari. L’allarme pare rientrato. A quel punto, l’individuo abbandona il mercato per dirigersi verso via Montanaro e via Feletto e scagliarsi contro due auto in sosta.
Un testimone lo vede e raccogliere alcune immagini da noi pubblicate. AI nostri microfoni racconta: “I suoi amici tentavano di tranquillizzarlo. Lui sembrava uscito di senno. Gridava forte. Ha raggiunto una Fiat Bravo e una Dacia Sandero parcheggiate in via Feletto la prima e in via Montanaro l’altra e le ha vandalizzate”. L’uomo è vestito di nero. Potrebbe trattarsi di un tossico in crisi di astinenza. Sicuramente ha l’intenzione di distruggere qualsiasi cosa gli capiti a tiro per il solo gusto di farlo. Pare un indemoniato.
“Indossava i guanti per non ferirsi le mani e in mano stringeva qualche oggetto con cui ha rotto i cristalli delle due auto - spiega il testimone -. È chiaro che aveva pianificato tutto. È anche salito a bordo della Dacia e si è messo a rovistare come se cercasse qualcosa. I due con lui non sono riusciti a bloccarlo”.
Le forze dell’ordine arrivano pochi minuti dopo aver ricevuto la chiamata. L’uomo insieme con i suoi compari viene fermato in via Verres, mentre sta cercando di andarsene come se nulla fosse accaduto. Il danno peggiore lo ha subito la Dacia: due cristalli (il vetro posteriore e il lunotto) sono andati in mille pezzi. Scoppia in lacrime la proprietaria dell’auto, è confusa e spaventata. Gli agenti del Commissariato Barriera di Milano raccolgono la denuncia e la rassicurano e fanno il possibile per aiutarla e tranquillizzarla. La signora non ha la polizza di copertura contro gli atti vandalici, le toccherà pagare di tasca propria la riparazione.
L’uomo, dalla pelle scura, dà in escandescenze senza alcun motivo. Ce l’ha con gli italiani nei confronti dei quali manifesta il desiderio di sfogare la propria rabbia. I due amici provano a fermarlo. Intervengono anche i militari. L’allarme pare rientrato. A quel punto, l’individuo abbandona il mercato per dirigersi verso via Montanaro e via Feletto e scagliarsi contro due auto in sosta.
Un testimone lo vede e raccogliere alcune immagini da noi pubblicate. AI nostri microfoni racconta: “I suoi amici tentavano di tranquillizzarlo. Lui sembrava uscito di senno. Gridava forte. Ha raggiunto una Fiat Bravo e una Dacia Sandero parcheggiate in via Feletto la prima e in via Montanaro l’altra e le ha vandalizzate”. L’uomo è vestito di nero. Potrebbe trattarsi di un tossico in crisi di astinenza. Sicuramente ha l’intenzione di distruggere qualsiasi cosa gli capiti a tiro per il solo gusto di farlo. Pare un indemoniato.
“Indossava i guanti per non ferirsi le mani e in mano stringeva qualche oggetto con cui ha rotto i cristalli delle due auto - spiega il testimone -. È chiaro che aveva pianificato tutto. È anche salito a bordo della Dacia e si è messo a rovistare come se cercasse qualcosa. I due con lui non sono riusciti a bloccarlo”.
Le forze dell’ordine arrivano pochi minuti dopo aver ricevuto la chiamata. L’uomo insieme con i suoi compari viene fermato in via Verres, mentre sta cercando di andarsene come se nulla fosse accaduto. Il danno peggiore lo ha subito la Dacia: due cristalli (il vetro posteriore e il lunotto) sono andati in mille pezzi. Scoppia in lacrime la proprietaria dell’auto, è confusa e spaventata. Gli agenti del Commissariato Barriera di Milano raccolgono la denuncia e la rassicurano e fanno il possibile per aiutarla e tranquillizzarla. La signora non ha la polizza di copertura contro gli atti vandalici, le toccherà pagare di tasca propria la riparazione.
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Il corso Giulio Cesare passato al setaccio
20.03.24 - Pomeriggio di controlli a tappeto nelle principali piazze di spaccio del quartiere. All’operazione ad “alto impatto”, coordinata dal commissariato Barriera di Milano per contrastare lo spaccio e identificare i clienti dei pusher, hanno partecipato inoltre il Reparto Prevenzione Crimine, la Polizia locale, l’Unità cinofila e la Guardia di Finanza. L’attività delle forze dell’ordine si è concentrata al parco Sempione dove si accampano da tempo pusher, tossici e sbandati e in corso Giulio Cesare.
In particolare è stato passato al setaccio quel tratto di corso all’incrocio con via Sandigliano. All’altezza del civico 171 gli agenti hanno controllato e fermato alcuni individui e, al momento, le loro posizioni sono al vaglio della Questura.
In questa zona è da tempo che i residenti denunciano il degrado e la mancanza di sicurezza. L’anno scorso a luglio c’era stato un blitz antidroga della polizia nel cosiddetto “palazzo dello spaccio” al 169 di Corso Giulio Cesare. All’operazione aveva partecipato anche il sindaco Lo Russo al quale, già in un precedente sopralluogo, i cittadini avevano chiesto interventi seri per contrastare lo smercio di sostanze stupefacenti e la criminalità in quella porzione di quartiere.
In particolare è stato passato al setaccio quel tratto di corso all’incrocio con via Sandigliano. All’altezza del civico 171 gli agenti hanno controllato e fermato alcuni individui e, al momento, le loro posizioni sono al vaglio della Questura.
In questa zona è da tempo che i residenti denunciano il degrado e la mancanza di sicurezza. L’anno scorso a luglio c’era stato un blitz antidroga della polizia nel cosiddetto “palazzo dello spaccio” al 169 di Corso Giulio Cesare. All’operazione aveva partecipato anche il sindaco Lo Russo al quale, già in un precedente sopralluogo, i cittadini avevano chiesto interventi seri per contrastare lo smercio di sostanze stupefacenti e la criminalità in quella porzione di quartiere.
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Cade un pezzo d'intonaco in un alloggio Atc
19.03.24 - All’improvviso dal soffitto della cucina si distacca una porzione d’intonaco e colpisce gli inquilini, ferendoli leggermente. L’alloggio fa parte di un condominio dell’Agenzia territoriale per la Casa di Torino e si trova in via Cravero 45 al primo piano. Lì ci abita una famiglia che nella mattinata è stata vittima dell’incidente, causato dalla mancanza di manutenzione dello stabile.
Ora l’appartamento è stato dichiarato inagibile dal Comune e gli inquilini coinvolti saranno ospitati per alcuni giorni provvisoriamente in un altro locale individuato dalla stessa Atc.
"Il patrimonio edilizio della nostra Agenzia - dichiara il presidente dell'Atc Piemonte centrale Emilio Bolla - è in larga parte vetusto e necessita di importanti manutenzioni. Con gli interventi resi possibili dai contributi pubblici dell'ultimo periodo siamo intervenuti nei casi più urgenti". E poi conclude: "Per quanto riguarda le numerose esigenze che ancora si registrano cercheremo di intervenire nei casi più urgenti, confidando che si possano presto rendere disponibili fondi straordinari per rispondere in modo adeguato alle esigenze dei nostri assegnatari”.
Ora l’appartamento è stato dichiarato inagibile dal Comune e gli inquilini coinvolti saranno ospitati per alcuni giorni provvisoriamente in un altro locale individuato dalla stessa Atc.
"Il patrimonio edilizio della nostra Agenzia - dichiara il presidente dell'Atc Piemonte centrale Emilio Bolla - è in larga parte vetusto e necessita di importanti manutenzioni. Con gli interventi resi possibili dai contributi pubblici dell'ultimo periodo siamo intervenuti nei casi più urgenti". E poi conclude: "Per quanto riguarda le numerose esigenze che ancora si registrano cercheremo di intervenire nei casi più urgenti, confidando che si possano presto rendere disponibili fondi straordinari per rispondere in modo adeguato alle esigenze dei nostri assegnatari”.
Febbraio 2024
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Incendio nella palazzina di corso Vigevano 41
29.02.24 - Di nuovo al centro delle cronache lo stabile di corso Vigevano 41. Nella serata di mercoledì 28 febbraio, intorno alle 22, in un appartamento o lungo le scale è scoppiato un incendio forse di natura dolosa, appiccato da qualcuno che aveva l’intenzione di bruciare i rifiuti. La dinamica e le cause restano ancora da chiarire. In passato la polizia è dovuta intervenire più volte qui perché già erano scoppiati altri roghi oppure alla ricerca di pregiudicati o trafficanti di droga e, spesso, contro le occupazioni da parte di abusivi, a tutt’oggi numerosi nella palazzina.
Sul posto sono arrivate diverse squadre dei vigili del fuoco dai distaccamenti cittadini per circoscrivere le fiamme, insieme alle volanti della polizia e al 118. È stata evacuata almeno una ventina di residenti. Mentre circa trenta persone sono scappate quando hanno visto sopraggiungere le forze dell’ordine, per evitare di essere identificate.
Una donna incinta al settimo mese, rimasta lievemente intossicata, è stata trasportata all'ospedale San Giovanni Bosco per precauzione.
Torna così alla ribalta il problema dell’inagibilità di questa palazzina, di proprietà dell’immobiliarista Giorgio Molino, il cosiddetto “ras delle soffitte” al centro di diverse vicende giudiziarie. Ormai questo stabile è da anni terra di nessuno. Più volte le forze dell’ordine sono state costrette a intervenire: nell’ottobre del 2021 anche per un caso di tentato omicidio quando un 26enne romeno colpì un albanese di 32 anni con una serie di calci e pugni, ferendolo gravemente.
Sul posto sono arrivate diverse squadre dei vigili del fuoco dai distaccamenti cittadini per circoscrivere le fiamme, insieme alle volanti della polizia e al 118. È stata evacuata almeno una ventina di residenti. Mentre circa trenta persone sono scappate quando hanno visto sopraggiungere le forze dell’ordine, per evitare di essere identificate.
Una donna incinta al settimo mese, rimasta lievemente intossicata, è stata trasportata all'ospedale San Giovanni Bosco per precauzione.
Torna così alla ribalta il problema dell’inagibilità di questa palazzina, di proprietà dell’immobiliarista Giorgio Molino, il cosiddetto “ras delle soffitte” al centro di diverse vicende giudiziarie. Ormai questo stabile è da anni terra di nessuno. Più volte le forze dell’ordine sono state costrette a intervenire: nell’ottobre del 2021 anche per un caso di tentato omicidio quando un 26enne romeno colpì un albanese di 32 anni con una serie di calci e pugni, ferendolo gravemente.
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Rovista su un'auto: lo catturano
27.02.24 - Nel cuore della notte un cittadino vede un uomo intento a spaccare il finestrino di un’auto parcheggiata in via Valprato per poi far man bassa degli oggetti all’interno dell’abitacolo. Contatta il 112 per segnalare l’accaduto. Accorre subito una volante del Commissariato Madonna di Campagna.
Sulla base delle indicazioni fornite da chi ha effettuato la chiamata, gli agenti riescono a individuare il malvivente. Sta cercando di fuggire poco lontano da dove ha messo a segno il colpo. Dopo aver percorso pochi metri di corsa viene fermato dai poliziotti. Per lui scattano le manette con l’accusa di tentato furto aggravato.
Sulla base delle indicazioni fornite da chi ha effettuato la chiamata, gli agenti riescono a individuare il malvivente. Sta cercando di fuggire poco lontano da dove ha messo a segno il colpo. Dopo aver percorso pochi metri di corsa viene fermato dai poliziotti. Per lui scattano le manette con l’accusa di tentato furto aggravato.
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Arrestato per rapina mentre cerca gli occhiali
27.02.24 - In pieno giorno entra in una tabaccheria di Barriera di Milano, chiede al negoziante un pacchetto di sigarette e poi se ne va senza pagarlo. Il proprietario lo insegue e tenta di farsi restituire la merce, ma il giovane reagisce con violenza e gli sferra due pugni al volto. La vittima si accascia al suolo e perde alcune monete dalla tasca della giacca. Il malvivente le raccoglie e si dà alla fuga.
Mentre sta scappando si accorge di aver smarrito gli occhiali da sole nel corso della colluttazione e allora torna indietro per recuperarli. Ma ecco che trova gli agenti di Polizia, pronti ad arrestarlo. Il balordo è un cittadino straniero di 19 anni che ora deve rispondere dell’accusa di rapina impropria.
Mentre sta scappando si accorge di aver smarrito gli occhiali da sole nel corso della colluttazione e allora torna indietro per recuperarli. Ma ecco che trova gli agenti di Polizia, pronti ad arrestarlo. Il balordo è un cittadino straniero di 19 anni che ora deve rispondere dell’accusa di rapina impropria.
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Inseguimento da guardie e ladri in Barriera
23.02.24 - S’introduce in un furgoncino parcheggiato in via Martorelli, forse con l’intenzione di riposarsi un po’ a bordo, poi decide di rubarlo. Lo mette in moto e si allontana. Lungo il tragitto incontra la volante della Polizia che sta svolgendo il pattugliamento notturno del territorio. Sono le tre del mattino di giovedì 22 febbraio. Il veicolo procede a velocità sostenuta, per questo gli agenti si insospettiscono e decidono di fermarlo per un controllo.
L’uomo al volante non rispetta l’alt dei poliziotti e, al contrario, preme sull’acceleratore. Inizia un inseguimento che si conclude tra via Paisiello e via Scarlatti, dove il furgoncino termina la sua corsa sul marciapiedi, rischiando di schiantarsi contro il muro di un palazzo.
Il malvivente è un cittadino nordafricano, noto alle forze dell’ordine perché sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma nel commissariato di zona. È stato fermato e denunciato, mentre il proprietario del furgone, rintracciato dagli agenti, ha dovuto chiamare il carro attrezzi per far rimuovere il mezzo e portarlo a riparare.
L’uomo al volante non rispetta l’alt dei poliziotti e, al contrario, preme sull’acceleratore. Inizia un inseguimento che si conclude tra via Paisiello e via Scarlatti, dove il furgoncino termina la sua corsa sul marciapiedi, rischiando di schiantarsi contro il muro di un palazzo.
Il malvivente è un cittadino nordafricano, noto alle forze dell’ordine perché sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma nel commissariato di zona. È stato fermato e denunciato, mentre il proprietario del furgone, rintracciato dagli agenti, ha dovuto chiamare il carro attrezzi per far rimuovere il mezzo e portarlo a riparare.
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Ventunenne fermato a bordo di un'auto rubata
22.02.24 - E’ notte. La Centrale operativa della Questura comunica alle volanti impegnate nel controllo del territorio che un’auto rubata, del valore di 30mila euro, è stata individuata da un istituto di vigilanza mentre stava percorrendo corso Regio Parco. Gli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia la rintracciano in via Brandizzo. Il conducente si ferma e insieme a un altro uomo scende di corsa dal veicolo. Scappano verso largo Giulio Cesare.
I due vengono raggiunti dai poliziotti e sottoposti a controllo. Si tratta di cittadini marocchini, uno di 21 anni e l’altro di 35. Nelle tasche del 21enne gli agenti trovano le chiavi dell’auto che era stata rubata poche ore prima. Il giovane viene fermato per gravi sospetti di ricettazione in concorso mentre il connazionale viene denunciato per lo stesso reato.
I due vengono raggiunti dai poliziotti e sottoposti a controllo. Si tratta di cittadini marocchini, uno di 21 anni e l’altro di 35. Nelle tasche del 21enne gli agenti trovano le chiavi dell’auto che era stata rubata poche ore prima. Il giovane viene fermato per gravi sospetti di ricettazione in concorso mentre il connazionale viene denunciato per lo stesso reato.
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Sotto effetto di droga causa incidente e scappa
22.02.24 - La Opel Corsa grigia sta percorrendo corso Giulio Cesare, lasciandosi Porta Palazzo alle spalle. Viaggia sulla corsia preferenziale. All'improvviso incrocia in senso opposto una volante. Gli agenti intuiscono che alla guida potrebbe esserci qualcuno sotto effetto di sostanze stupefacenti. Invertono il senso di marcia per effettuare un controllo. L'auto accelera e all’incrocio con corso Novara centra una 500 bianca. L’impatto è violento: le due vetture riportano entrambe danni gravi alla parte anteriore.
Sono circa le 22. Qualche residente allarmato dal forte botto scende in strada per vedere cosa è successo. Dalla Corsa grigia esce un uomo che si dà alla fuga a piedi verso via Lombardore. Nel frattempo arrivano gli agenti che, grazie alle indicazioni dei testimoni, si mettono sulle sue tracce. In via Sesia lo raggiungono e lo fermano.
Sul posto arrivano altre volanti, il 118 e la Polizia municipale per i rilievi. A bordo della Opel Corsa, sul tappetino sotto il volante, viene rinvenuta una siringa con cui probabilmente il conducente si è iniettato una dose di stupefacente.
Sono circa le 22. Qualche residente allarmato dal forte botto scende in strada per vedere cosa è successo. Dalla Corsa grigia esce un uomo che si dà alla fuga a piedi verso via Lombardore. Nel frattempo arrivano gli agenti che, grazie alle indicazioni dei testimoni, si mettono sulle sue tracce. In via Sesia lo raggiungono e lo fermano.
Sul posto arrivano altre volanti, il 118 e la Polizia municipale per i rilievi. A bordo della Opel Corsa, sul tappetino sotto il volante, viene rinvenuta una siringa con cui probabilmente il conducente si è iniettato una dose di stupefacente.
Gennaio 2024
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Bus surfing: la nuova moda anche in Barriera
31 gennaio 2024 - La prima immagine diffusa attraverso i social è quella che ritrae due ragazzi appesi alla parte posteriore di un bus della linea 12 in movimento, con i piedi appoggiati sul paraurti. A fare la segnalazione l’assessore comunale ai Trasporti Chiara Foglietta, che allarmata condivide su Instagram lo scatto realizzato a Santa Rita. Ma ecco che subito un’altra foto comincia a circolare su Instagram e Tik Tok. È stata scattata in via Mercadante. Immortala un ragazzo attaccato alla coda di un bus della linea 75. Che siamo in Barriera di Milano non c’è alcun dubbio: sul lato sinistro dell’immagine si vede l’ospedale San Giovanni Bosco.
Entrambe le istantanee ritraggono le pericolose bravate compiute da giovani per seguire una nuova moda, nata sui social. Si chiama “bus surfing”. È una challenge, diffusa tra i ragazzi. Si tratta di saltare sul retro di un mezzo pubblico in movimento e restare attaccati in piedi sul paraurti posteriore per più tempo possibile senza che il conducente se ne renda conto. La scena intanto viene filmata da amici o semplici passanti che poi pubblicheranno foto o video sui social per lanciare la sfida ad altri utenti. Molto diffusa nella provincia di Lodi, ora è sbarcata anche a Torino.
Entrambe le istantanee ritraggono le pericolose bravate compiute da giovani per seguire una nuova moda, nata sui social. Si chiama “bus surfing”. È una challenge, diffusa tra i ragazzi. Si tratta di saltare sul retro di un mezzo pubblico in movimento e restare attaccati in piedi sul paraurti posteriore per più tempo possibile senza che il conducente se ne renda conto. La scena intanto viene filmata da amici o semplici passanti che poi pubblicheranno foto o video sui social per lanciare la sfida ad altri utenti. Molto diffusa nella provincia di Lodi, ora è sbarcata anche a Torino.
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Scoperta farmacia abusiva
31 gennaio 2024 - Vendevano abusivamente farmaci in un minimarket di prodotti per capelli. Nel corso di un controllo la Polizia ha scoperto un commercio illegale di medicinali all’interno di un esercizio, gestito da nigeriani, in Barriera di Milano. Lo rende noto un comunicato stampa della Questura di Torino.
Nel retro del negozio gli agenti hanno trovato e sequestrato una notevole quantità di farmaci e cosmetici dannosi per la salute: oltre trecento confezioni di medicinali contenenti sostanze corticosteroide come principio attivo e una ventina di confezioni di farmaci anticoncezionali, acquistabili soltanto in farmacia, sotto prescrizione medica.
Sono state rinvenute anche sessantacinque confezioni di prodotti cosmetici contenenti idrochinone, sostanza utilizzata come schiarente per la pelle e vietata da un regolamento della Comunità Europea che, in considerazione della sua pericolosità per la salute, ne consente l’utilizzo solo entro concentrazioni ben determinate.
Il titolare del negozio è stato denunciato per aver posto in vendita prodotti farmaceutici senza l’abilitazione e l’iscrizione all’albo dei farmacisti e per aver messo in commercio sul territorio nazionale medicinali senza l’autorizzazione dell’AIFA, nonché per aver messo in vendita cosmetici contenenti sostanze il cui l’uso è vietato sopra certi limiti.
Nel retro del negozio gli agenti hanno trovato e sequestrato una notevole quantità di farmaci e cosmetici dannosi per la salute: oltre trecento confezioni di medicinali contenenti sostanze corticosteroide come principio attivo e una ventina di confezioni di farmaci anticoncezionali, acquistabili soltanto in farmacia, sotto prescrizione medica.
Sono state rinvenute anche sessantacinque confezioni di prodotti cosmetici contenenti idrochinone, sostanza utilizzata come schiarente per la pelle e vietata da un regolamento della Comunità Europea che, in considerazione della sua pericolosità per la salute, ne consente l’utilizzo solo entro concentrazioni ben determinate.
Il titolare del negozio è stato denunciato per aver posto in vendita prodotti farmaceutici senza l’abilitazione e l’iscrizione all’albo dei farmacisti e per aver messo in commercio sul territorio nazionale medicinali senza l’autorizzazione dell’AIFA, nonché per aver messo in vendita cosmetici contenenti sostanze il cui l’uso è vietato sopra certi limiti.
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Spaccata notturna: due arresti per furto
29 gennaio 2024 - Nel cuore della notte i proprietari di un negozio di telefonia, situato in Barriera, notano la serranda del loro esercizio commerciale aperta. Senza esitare chiamano il 112. Gli agenti del Commissariato Barriera di Milano accorrono. La vetrina è stata sfondata, probabilmente utilizzando un tombino ce si trova lì vicino all’ingresso.
All’arrivo della volante, due uomini tentano di scappare con la refurtiva, ma vengono subito fermati. Sottoposti a perquisizione risultano in possesso di due smartphone del valore di oltre 2mila euro, due involucri di hashish, quindici pasticche di rivotril e duecentocinquanta euro in contanti.
Gli agenti risalgono poi al domicilio dei due furfanti, dove trovano altri involucri di hashish, materiale da confezionamento, nove pasticche di rivotril e circa cinquecento euro in contanti. Per loro, entrambi stranieri, uno di ventinove anni e l’altro di trentaquattro, scattano le manette per furto aggravato.
All’arrivo della volante, due uomini tentano di scappare con la refurtiva, ma vengono subito fermati. Sottoposti a perquisizione risultano in possesso di due smartphone del valore di oltre 2mila euro, due involucri di hashish, quindici pasticche di rivotril e duecentocinquanta euro in contanti.
Gli agenti risalgono poi al domicilio dei due furfanti, dove trovano altri involucri di hashish, materiale da confezionamento, nove pasticche di rivotril e circa cinquecento euro in contanti. Per loro, entrambi stranieri, uno di ventinove anni e l’altro di trentaquattro, scattano le manette per furto aggravato.
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Due arresti per spaccio
24 gennaio 2024 - I regolari controlli straordinari del territorio effettuati dal Commissariato Barriera di Milano si sono conclusi con risultati molto positivi. È quanto si apprende da una nota pubblicata dalla Questura di Torino. All’operazione hanno partecipato anche il Reparto Prevenzione Crimine e l’unità cinofila dell’ufficio Prevenzione Generale.
In tutto sono state identificate 61 persone. Per due uomini, poco più che trentenni, sono scattate le manette per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Gli agenti hanno inoltre denunciato per violazione del codice della strada un individuo a cui è stata anche sequestrata l’auto.
I poliziotti hanno pure effettuato controlli a 30 veicoli e a due locali pubblici. I sequestri compiuti riguardano sostanze stupefacenti (circa 140 grammi) e contanti per una cifra pari a 670 euro.
In tutto sono state identificate 61 persone. Per due uomini, poco più che trentenni, sono scattate le manette per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Gli agenti hanno inoltre denunciato per violazione del codice della strada un individuo a cui è stata anche sequestrata l’auto.
I poliziotti hanno pure effettuato controlli a 30 veicoli e a due locali pubblici. I sequestri compiuti riguardano sostanze stupefacenti (circa 140 grammi) e contanti per una cifra pari a 670 euro.
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Fuga di gas in casa: muore una donna
23 gennaio 2024 - Ana Maria Rodriguez, peruviana di 58 anni muore per un’esalazione di monossido di carbonio dovuta a un malfunzionamento dello scarico della caldaia. La trova priva di sensi il marito un operaio di 60 anni, anche lui di origini peruviane, al rientro a casa in via Spontini 26. Chiama subito i soccorsi e riesce ad aprire la porta ai volontari della Croce Verde di Villastellone, poi si accascia al suolo per avere respirato il gas tossico. Inutili i soccorsi per lei, lui invece viene ricoverato al San Giovanni Bosco, ma non è in pericolo di vita.
Era dalla sera prima che Ana Maria non si sentiva bene ma si era illusa che la stanchezza fosse dovuta a un malanno di stagione. Secondo le prime ricostruzioni dei Vigili del fuoco il monossido si sarebbe liberato all’interno dell’appartamento invece di essere convogliato nella canna fumaria in seguito alla rottura del tubo, forse il giorno precedente. Intanto proseguono gli accertamenti da parte della Polizia per risalire a eventuali responsabilità.
Ana Maria è da tutti descritta come una donna di buon cuore, di grande fede. Una vita impegnata nel volontariato la sua. Da alcuni anni era cappellana in carcere dove seguiva almeno una quarantina di detenuti. Nata a Lima, dopo lunghi viaggi si era trasferita in Italia circa vent’anni fa.
Era dalla sera prima che Ana Maria non si sentiva bene ma si era illusa che la stanchezza fosse dovuta a un malanno di stagione. Secondo le prime ricostruzioni dei Vigili del fuoco il monossido si sarebbe liberato all’interno dell’appartamento invece di essere convogliato nella canna fumaria in seguito alla rottura del tubo, forse il giorno precedente. Intanto proseguono gli accertamenti da parte della Polizia per risalire a eventuali responsabilità.
Ana Maria è da tutti descritta come una donna di buon cuore, di grande fede. Una vita impegnata nel volontariato la sua. Da alcuni anni era cappellana in carcere dove seguiva almeno una quarantina di detenuti. Nata a Lima, dopo lunghi viaggi si era trasferita in Italia circa vent’anni fa.
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Parte "Strade sicure": un arresto
22 gennaio 2024 - Un marocchino di trent’anni viene arrestato tra corso Palermo e Largo Giulio Cesare. Poco prima di mezzogiorno l’uomo strappa la borsetta alla signora cinese del ristorante al civico 127 di corso Palermo. E in un attimo gli agenti lo bloccano, prima che riesca a fuggire. È la prima uscita della pattuglia interforze con l’impiego di militari dell’Operazione Strade Sicure. Il presidio fisso e i controlli si svolgono proprio in quell’area di Barriera.
In via Sesia, invece, un'altra pattuglia denuncia per resistenza a pubblico ufficiale un giovane ecuadoriano che si oppone al controllo della pattuglia.
In via Sesia, invece, un'altra pattuglia denuncia per resistenza a pubblico ufficiale un giovane ecuadoriano che si oppone al controllo della pattuglia.
Gennaio 2024
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Bus surfing: la nuova moda anche in Barriera
31 gennaio 2024 - La prima immagine diffusa attraverso i social è quella che ritrae due ragazzi appesi alla parte posteriore di un bus della linea 12 in movimento, con i piedi appoggiati sul paraurti. A fare la segnalazione l’assessore comunale ai Trasporti Chiara Foglietta, che allarmata condivide su Instagram lo scatto realizzato a Santa Rita. Ma ecco che subito un’altra foto comincia a circolare su Instagram e Tik Tok. È stata scattata in via Mercadante. Immortala un ragazzo attaccato alla coda di un bus della linea 75. Che siamo in Barriera di Milano non c’è alcun dubbio: sul lato sinistro dell’immagine si vede l’ospedale San Giovanni Bosco.
Entrambe le istantanee ritraggono le pericolose bravate compiute da giovani per seguire una nuova moda, nata sui social. Si chiama “bus surfing”. È una challenge, diffusa tra i ragazzi. Si tratta di saltare sul retro di un mezzo pubblico in movimento e restare attaccati in piedi sul paraurti posteriore per più tempo possibile senza che il conducente se ne renda conto. La scena intanto viene filmata da amici o semplici passanti che poi pubblicheranno foto o video sui social per lanciare la sfida ad altri utenti. Molto diffusa nella provincia di Lodi, ora è sbarcata anche a Torino.
Entrambe le istantanee ritraggono le pericolose bravate compiute da giovani per seguire una nuova moda, nata sui social. Si chiama “bus surfing”. È una challenge, diffusa tra i ragazzi. Si tratta di saltare sul retro di un mezzo pubblico in movimento e restare attaccati in piedi sul paraurti posteriore per più tempo possibile senza che il conducente se ne renda conto. La scena intanto viene filmata da amici o semplici passanti che poi pubblicheranno foto o video sui social per lanciare la sfida ad altri utenti. Molto diffusa nella provincia di Lodi, ora è sbarcata anche a Torino.
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Scoperta farmacia abusiva
31 gennaio 2024 - Vendevano abusivamente farmaci in un minimarket di prodotti per capelli. Nel corso di un controllo la Polizia ha scoperto un commercio illegale di medicinali all’interno di un esercizio, gestito da nigeriani, in Barriera di Milano. Lo rende noto un comunicato stampa della Questura di Torino.
Nel retro del negozio gli agenti hanno trovato e sequestrato una notevole quantità di farmaci e cosmetici dannosi per la salute: oltre trecento confezioni di medicinali contenenti sostanze corticosteroide come principio attivo e una ventina di confezioni di farmaci anticoncezionali, acquistabili soltanto in farmacia, sotto prescrizione medica.
Sono state rinvenute anche sessantacinque confezioni di prodotti cosmetici contenenti idrochinone, sostanza utilizzata come schiarente per la pelle e vietata da un regolamento della Comunità Europea che, in considerazione della sua pericolosità per la salute, ne consente l’utilizzo solo entro concentrazioni ben determinate.
Il titolare del negozio è stato denunciato per aver posto in vendita prodotti farmaceutici senza l’abilitazione e l’iscrizione all’albo dei farmacisti e per aver messo in commercio sul territorio nazionale medicinali senza l’autorizzazione dell’AIFA, nonché per aver messo in vendita cosmetici contenenti sostanze il cui l’uso è vietato sopra certi limiti.
Nel retro del negozio gli agenti hanno trovato e sequestrato una notevole quantità di farmaci e cosmetici dannosi per la salute: oltre trecento confezioni di medicinali contenenti sostanze corticosteroide come principio attivo e una ventina di confezioni di farmaci anticoncezionali, acquistabili soltanto in farmacia, sotto prescrizione medica.
Sono state rinvenute anche sessantacinque confezioni di prodotti cosmetici contenenti idrochinone, sostanza utilizzata come schiarente per la pelle e vietata da un regolamento della Comunità Europea che, in considerazione della sua pericolosità per la salute, ne consente l’utilizzo solo entro concentrazioni ben determinate.
Il titolare del negozio è stato denunciato per aver posto in vendita prodotti farmaceutici senza l’abilitazione e l’iscrizione all’albo dei farmacisti e per aver messo in commercio sul territorio nazionale medicinali senza l’autorizzazione dell’AIFA, nonché per aver messo in vendita cosmetici contenenti sostanze il cui l’uso è vietato sopra certi limiti.
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Spaccata notturna: due arresti per furto
29 gennaio 2024 - Nel cuore della notte i proprietari di un negozio di telefonia, situato in Barriera, notano la serranda del loro esercizio commerciale aperta. Senza esitare chiamano il 112. Gli agenti del Commissariato Barriera di Milano accorrono. La vetrina è stata sfondata, probabilmente utilizzando un tombino ce si trova lì vicino all’ingresso.
All’arrivo della volante, due uomini tentano di scappare con la refurtiva, ma vengono subito fermati. Sottoposti a perquisizione risultano in possesso di due smartphone del valore di oltre 2mila euro, due involucri di hashish, quindici pasticche di rivotril e duecentocinquanta euro in contanti.
Gli agenti risalgono poi al domicilio dei due furfanti, dove trovano altri involucri di hashish, materiale da confezionamento, nove pasticche di rivotril e circa cinquecento euro in contanti. Per loro, entrambi stranieri, uno di ventinove anni e l’altro di trentaquattro, scattano le manette per furto aggravato.
All’arrivo della volante, due uomini tentano di scappare con la refurtiva, ma vengono subito fermati. Sottoposti a perquisizione risultano in possesso di due smartphone del valore di oltre 2mila euro, due involucri di hashish, quindici pasticche di rivotril e duecentocinquanta euro in contanti.
Gli agenti risalgono poi al domicilio dei due furfanti, dove trovano altri involucri di hashish, materiale da confezionamento, nove pasticche di rivotril e circa cinquecento euro in contanti. Per loro, entrambi stranieri, uno di ventinove anni e l’altro di trentaquattro, scattano le manette per furto aggravato.
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Due arresti per spaccio
24 gennaio 2024 - I regolari controlli straordinari del territorio effettuati dal Commissariato Barriera di Milano si sono conclusi con risultati molto positivi. È quanto si apprende da una nota pubblicata dalla Questura di Torino. All’operazione hanno partecipato anche il Reparto Prevenzione Crimine e l’unità cinofila dell’ufficio Prevenzione Generale.
In tutto sono state identificate 61 persone. Per due uomini, poco più che trentenni, sono scattate le manette per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Gli agenti hanno inoltre denunciato per violazione del codice della strada un individuo a cui è stata anche sequestrata l’auto.
I poliziotti hanno pure effettuato controlli a 30 veicoli e a due locali pubblici. I sequestri compiuti riguardano sostanze stupefacenti (circa 140 grammi) e contanti per una cifra pari a 670 euro.
In tutto sono state identificate 61 persone. Per due uomini, poco più che trentenni, sono scattate le manette per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Gli agenti hanno inoltre denunciato per violazione del codice della strada un individuo a cui è stata anche sequestrata l’auto.
I poliziotti hanno pure effettuato controlli a 30 veicoli e a due locali pubblici. I sequestri compiuti riguardano sostanze stupefacenti (circa 140 grammi) e contanti per una cifra pari a 670 euro.
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Fuga di gas in casa: muore una donna
23 gennaio 2024 - Ana Maria Rodriguez, peruviana di 58 anni muore per un’esalazione di monossido di carbonio dovuta a un malfunzionamento dello scarico della caldaia. La trova priva di sensi il marito un operaio di 60 anni, anche lui di origini peruviane, al rientro a casa in via Spontini 26. Chiama subito i soccorsi e riesce ad aprire la porta ai volontari della Croce Verde di Villastellone, poi si accascia al suolo per avere respirato il gas tossico. Inutili i soccorsi per lei, lui invece viene ricoverato al San Giovanni Bosco, ma non è in pericolo di vita.
Era dalla sera prima che Ana Maria non si sentiva bene ma si era illusa che la stanchezza fosse dovuta a un malanno di stagione. Secondo le prime ricostruzioni dei Vigili del fuoco il monossido si sarebbe liberato all’interno dell’appartamento invece di essere convogliato nella canna fumaria in seguito alla rottura del tubo, forse il giorno precedente. Intanto proseguono gli accertamenti da parte della Polizia per risalire a eventuali responsabilità.
Ana Maria è da tutti descritta come una donna di buon cuore, di grande fede. Una vita impegnata nel volontariato la sua. Da alcuni anni era cappellana in carcere dove seguiva almeno una quarantina di detenuti. Nata a Lima, dopo lunghi viaggi si era trasferita in Italia circa vent’anni fa.
Era dalla sera prima che Ana Maria non si sentiva bene ma si era illusa che la stanchezza fosse dovuta a un malanno di stagione. Secondo le prime ricostruzioni dei Vigili del fuoco il monossido si sarebbe liberato all’interno dell’appartamento invece di essere convogliato nella canna fumaria in seguito alla rottura del tubo, forse il giorno precedente. Intanto proseguono gli accertamenti da parte della Polizia per risalire a eventuali responsabilità.
Ana Maria è da tutti descritta come una donna di buon cuore, di grande fede. Una vita impegnata nel volontariato la sua. Da alcuni anni era cappellana in carcere dove seguiva almeno una quarantina di detenuti. Nata a Lima, dopo lunghi viaggi si era trasferita in Italia circa vent’anni fa.
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Parte "Strade sicure": un arresto
22 gennaio 2024 - Un marocchino di trent’anni viene arrestato tra corso Palermo e Largo Giulio Cesare. Poco prima di mezzogiorno l’uomo strappa la borsetta alla signora cinese del ristorante al civico 127 di corso Palermo. E in un attimo gli agenti lo bloccano, prima che riesca a fuggire. È la prima uscita della pattuglia interforze con l’impiego di militari dell’Operazione Strade Sicure. Il presidio fisso e i controlli si svolgono proprio in quell’area di Barriera.
In via Sesia, invece, un'altra pattuglia denuncia per resistenza a pubblico ufficiale un giovane ecuadoriano che si oppone al controllo della pattuglia.
In via Sesia, invece, un'altra pattuglia denuncia per resistenza a pubblico ufficiale un giovane ecuadoriano che si oppone al controllo della pattuglia.
Dicembre 2023
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Incendio in un'officina di via Banfo
31 dicembre 2023 – Intorno alle 9 del mattino, in un’officina specializzata in ciclomotori di via Banfo, poco lontano dall’incrocio con via Valprato, scoppia un incendio. Sul posto intervengono i Vigili del fuoco con due squadre dai distaccamenti Torino Centrale e da Torino Stura. Il loro intervento garantisce il contenimento delle fiamme, evitando che il rogo divori l’intero edificio. Niente da fare invece per cinque motocicli completamente avvolti dal fuoco.
Sulle cause dell'incendio, forse accidentali in base ai primi riscontri, indagano i carabinieri della stazione di Barriera di Milano.
Sulle cause dell'incendio, forse accidentali in base ai primi riscontri, indagano i carabinieri della stazione di Barriera di Milano.
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Ambulante aggredito e ferito in piazza Foroni
18 dicembre 2023 - Al mercato di piazza Foroni il proprietario di un banco di profumi viene aggredito da un malintenzionato. Succede a metà mattinata quando l’ambulante si accorge che un uomo si sta aggirando con fare sospetto intorno al banco. Non parla bene italiano, ma propone con insistenza a sua moglie di acquistare alcuni prodotti come cioccolatini e cosmetici, alzando continuamente la voce.
L’ambulante spazientito si avvicina per chiedergli che cosa vuole. Il tizio prende alcuni articoli dalla bancarella e cerca di andare via. Il commerciante lo ferma e gli toglie di mano la merce di cui si è impossessato. A quel punto il balordo lo centra in pieno volto con un pugno, colpendolo a un occhio e poi scappa.
Sul posto accorrono subito gli agenti di polizia e l’ambulanza che trasporta al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria il commerciante ferito in modo non particolarmente grave. Ormai è da tempo che gli ambulanti di piazza Foroni chiedono alle istituzioni di intervenire per garantire la sicurezza in un’area ostaggio di pusher, tossici e sbandati di ogni tipo. Il loro timore che prima o poi la situazione al mercato, dove non si può più lavorare serenamente, scappi di mano ora si è concretizzato.
L’ambulante spazientito si avvicina per chiedergli che cosa vuole. Il tizio prende alcuni articoli dalla bancarella e cerca di andare via. Il commerciante lo ferma e gli toglie di mano la merce di cui si è impossessato. A quel punto il balordo lo centra in pieno volto con un pugno, colpendolo a un occhio e poi scappa.
Sul posto accorrono subito gli agenti di polizia e l’ambulanza che trasporta al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria il commerciante ferito in modo non particolarmente grave. Ormai è da tempo che gli ambulanti di piazza Foroni chiedono alle istituzioni di intervenire per garantire la sicurezza in un’area ostaggio di pusher, tossici e sbandati di ogni tipo. Il loro timore che prima o poi la situazione al mercato, dove non si può più lavorare serenamente, scappi di mano ora si è concretizzato.
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Stabile dismesso va a fuoco
18 dicembre 2023 - In un negozio in disuso in Barriera di Milano, al pianterreno di un edificio all'incrocio tra via Sesia e via Monte Rosa, scoppia un incendio. Grande la preoccupazione tra gli ambulanti e i clienti del vicino mercato di piazza Foroni. Sul posto intervengono le volanti della polizia e più squadre dei vigili del fuoco provenienti dai distaccamenti di Torino Centrale e Torino Stura. A complicare le operazioni la vicinanza dello stabile al mercato, piuttosto frequentato nelle prime ore del mattino.
Alcuni testimoni raccontano di avere visto gente, spaventata dalle fiamme, scappare dal palazzo in mutande. All'interno del negozio sono presenti più persone quando il rogo divampa, due delle quali sono trasportate all'ospedale San Giovanni Bosco, ma non risultano in pericolo di vita. Due famiglie, che abitano ai piani superiori dell’edificio, vengono evacuate per ragioni di sicurezza. Le cause del rogo sono da accertare.
Alcuni testimoni raccontano di avere visto gente, spaventata dalle fiamme, scappare dal palazzo in mutande. All'interno del negozio sono presenti più persone quando il rogo divampa, due delle quali sono trasportate all'ospedale San Giovanni Bosco, ma non risultano in pericolo di vita. Due famiglie, che abitano ai piani superiori dell’edificio, vengono evacuate per ragioni di sicurezza. Le cause del rogo sono da accertare.
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Arrestato dopo aver commesso uno scippo
11 dicembre 2023 - A una donna seduta su una panchina in via Martorelli viene sottratta la borsetta. Sono le 15 del pomeriggio. Il giovane scippatore scappa verso il Parco Sempione, ma viene notato subito perché stringe tra le mani una borsa femminile e attraversa velocemente la strada, rischiando di essere investito dalle auto in transito. Dietro di lui c’è la vittima dello scippo che lo sta inseguendo urlando e chiedendo aiuto. Il ladro, un 23enne egiziano, alla vista della Polizia, cerca di liberarsi della borsa, ma gli agenti riescono a bloccarlo e nonostante la resistenza ad arrestarlo.
Il portafoglio all'interno è ormai stato svuotato, ma gli oggetti rinvenuti, tra cui il telefono cellulare, sono restituiti alla legittima proprietaria. Il ventitreenne è accusato di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Il portafoglio all'interno è ormai stato svuotato, ma gli oggetti rinvenuti, tra cui il telefono cellulare, sono restituiti alla legittima proprietaria. Il ventitreenne è accusato di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
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Due arresti per rapina
11 dicembre 2023 - Due nordafricani di circa 50 anni entrano in un minimarket di Barriera di Milano, prendono alcolici che si rifiutano di pagare e minacciano il commesso a cui chiedono di consegnare loro il denaro contenuto nella cassa. Poi cercano di scavalcare il bancone, prendono a pugni il gestore e colpiscono con una bottiglia un cliente accorso in aiuto. Cacciati fuori dal locale, per vendicarsi tentano di spaccare la vetrina del negozio utilizzando come ariete un cartellone pubblicitario. Il titolare e il cliente, barricati all’interno, riescono a chiamare la Polizia. Arrivati sul posto, gli agenti arrestano con l'accusa di tentata rapina aggravata in concorso i due malintenzionati che stanno cercando di fuggire.
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Rapina in un supermercato di Barriera
11 dicembre 2023 – Nella tarda mattinata, due malviventi dell’Europa dell’est cercano di rapinare il supermercato In's di corso Giulio Cesare. Uno, armato di coltello, minaccia il personale per portare via prodotti alimentari (soprattutto salumi e formaggi) senza pagare. Sul posto intervengono le volanti della polizia. Gli agenti riescono a bloccare uno dei rapinatori poco lontano dal supermercato, mentre il secondo scappa, facendo perdere le proprie tracce.
Novembre 2023
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Tentata rapina con pistola
29 novembre 2023 - In via Maddalene l’autista e l’accompagnatore di uno scuolabus per disabili subiscono una tentata rapina mentre stanno attendendo che un bambino scenda da casa per essere portato a scuola. Il malvivente minaccia i due con una pistola. Vuole che gli consegnino i portafogli e i cellulari. Ma loro, senza perdere la calma, riescono a mandarlo via e chiamano subito il 112.
Sono le 7,30 del mattino, è la prima tappa del giro che ogni giorno effettua il pulmino per accompagnare a scuola alcuni ragazzini.
Gli agenti di polizia raccolgono la denuncia e tracciano l’identikit dell’uomo, grazie alla descrizione fornita con precisione dalle due vittime dell’aggressione. Avrebbe agito con il volto coperto dal cappuccio di una felpa.
Sono le 7,30 del mattino, è la prima tappa del giro che ogni giorno effettua il pulmino per accompagnare a scuola alcuni ragazzini.
Gli agenti di polizia raccolgono la denuncia e tracciano l’identikit dell’uomo, grazie alla descrizione fornita con precisione dalle due vittime dell’aggressione. Avrebbe agito con il volto coperto dal cappuccio di una felpa.
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Arrestati i Bonnie e Clyde di Barriera
26 novembre 2023 - Un trentenne e una ventenne finiscono in manette, dopo aver spaccato i finestrini di alcune auto parcheggiate nella zona nord di Torino per sottrarre oggetti e monetine lasciati nell’abitacolo. Ad allertare le volanti della Questura una donna che segnala il tentato furto di un veicolo da parte di un balordo poi fuggito, una volta colto sul fatto. È scappato verso via Bologna su un’utilitaria rossa, a bordo della quale c’è la sua complice.
Gli agenti individuano l’auto in via Sempione. La giovane è all’interno mentre lui, a pochi metri di distanza, sta cercando di nascondersi dietro un’altra automobile, armato di un Hammer Tool, un utensile dotato di una testa di martello multifunzione (cacciavite, lama, tronchesi, pinza, apriscatole) e una lama di discrete dimensioni aperta.
Una volta disarmato viene sottoposto a perquisizione. Nei dintorni ci sono cinque veicoli con i finestrini spaccati. Dagli accertamenti emerge che l’utilitaria rossa, sulla quale si sposta la coppia, è stata rubata. Non solo. In base ad alcune segnalazioni, risulta che, nelle ore precedenti, un’auto della stessa marca e modello, con a bordo due giovani, ha compiuto altri furti.
I due, oltre all’arresto per furto aggravato in concorso, sono sottoposti anche a fermo per ricettazione, l’uomo inoltre viene denunciato per il possesso ingiustificato di oggetti per lo scasso.
Gli agenti individuano l’auto in via Sempione. La giovane è all’interno mentre lui, a pochi metri di distanza, sta cercando di nascondersi dietro un’altra automobile, armato di un Hammer Tool, un utensile dotato di una testa di martello multifunzione (cacciavite, lama, tronchesi, pinza, apriscatole) e una lama di discrete dimensioni aperta.
Una volta disarmato viene sottoposto a perquisizione. Nei dintorni ci sono cinque veicoli con i finestrini spaccati. Dagli accertamenti emerge che l’utilitaria rossa, sulla quale si sposta la coppia, è stata rubata. Non solo. In base ad alcune segnalazioni, risulta che, nelle ore precedenti, un’auto della stessa marca e modello, con a bordo due giovani, ha compiuto altri furti.
I due, oltre all’arresto per furto aggravato in concorso, sono sottoposti anche a fermo per ricettazione, l’uomo inoltre viene denunciato per il possesso ingiustificato di oggetti per lo scasso.
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Porsche incendiata nella notte
24 novembre 2023 - Auto in fiamme nella notte in piazza Bottesini all’angolo con via Paisiello. Si tratta di una Porsche Cayenne parcheggiata in strada. I cittadini vengono svegliati poco prima dell’alba dal rumore dello scoppio delle parti in plastica del veicolo e dall’odore acre. Tempestivo l’intervento dei Vigili del fuoco per domare le fiamme che si elevano alte nel cielo di Barriera.
Per evitare che il fuoco raggiunga altri veicoli o gli edifici circostanti, i pompieri utilizzano gli estintori a schiuma che spengono rapidamente l’incendio producendo tutto intorno un effetto nevicata. Secondo i residenti che hanno assistito alla scena con grande preoccupazione, si tratterebbe di un gesto doloso. Massimo riserbo da parte delle forze dell’ordine impegnate ad accertare le cause del rogo.
Per evitare che il fuoco raggiunga altri veicoli o gli edifici circostanti, i pompieri utilizzano gli estintori a schiuma che spengono rapidamente l’incendio producendo tutto intorno un effetto nevicata. Secondo i residenti che hanno assistito alla scena con grande preoccupazione, si tratterebbe di un gesto doloso. Massimo riserbo da parte delle forze dell’ordine impegnate ad accertare le cause del rogo.
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Aggressione fuori da un locale in via Bologna
19 novembre 2023 - Un 28enne torinese esce dalla discoteca Bunker di via Paganini intorno alle 2 di notte e mentre sta percorrendo a piedi via Bologna viene seguito e poi aggredito e rapinato. Gli assalitori sono in due, uno dei quali afferra il ragazzo dalle spalle e cerca di soffocarlo.
"Sono svenuto e caduto a terra – racconta il giovane a TorinoToday -. Quando mi sono risvegliato ero in una pozza di sangue e non avevo più il cellulare, il portafoglio con dentro documenti e bancomat, le cuffiette e le chiavi di casa. A fatica mi sono rialzato. Per fortuna, durante il tragitto mi sono imbattuto in un agente della sicurezza privata che mi ha aiutato a chiamare il 112".
Sul posto sono così intervenuti i carabinieri della stazione Borgo Dora di Torino. I militari dell'Arma hanno già preso possesso delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona per riuscire a dare un nome e un volto agli autori del crimine.
"Sono svenuto e caduto a terra – racconta il giovane a TorinoToday -. Quando mi sono risvegliato ero in una pozza di sangue e non avevo più il cellulare, il portafoglio con dentro documenti e bancomat, le cuffiette e le chiavi di casa. A fatica mi sono rialzato. Per fortuna, durante il tragitto mi sono imbattuto in un agente della sicurezza privata che mi ha aiutato a chiamare il 112".
Sul posto sono così intervenuti i carabinieri della stazione Borgo Dora di Torino. I militari dell'Arma hanno già preso possesso delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona per riuscire a dare un nome e un volto agli autori del crimine.
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Ricercato latitante da un anno in manette
11 novembre 2023 - Nell’ambito dell’attività di prevenzione svolta dalla Polizia di Stato sul territorio cittadino, i poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte a disposizione dell’UPGSG durante un servizio di controllo straordinario del territorio nel quartiere Barriera Milano, hanno individuato e tratto in arresto un ricercato.
I poliziotti hanno infatti fermato di iniziativa un soggetto che stava transitando lungo corso Vigevano a bordo di un ciclomotore. Il quarantacinquenne, di nazionalità marocchina, aveva addosso dei documenti risultati essere del fratello e si mostrava insofferente al controllo; il veicolo su cui viaggiava risultava privo di copertura assicurativa. Dagli accertamenti svolti, emergeva che l’uomo era colpito da un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti e contestuale ordine per la carcerazione per reati inerenti agli stupefacenti, emesso dalla Procura di Forlì nel Novembre 2022.
L’uomo dovrà scontare una pena di 10 anni e 12 giorni di reclusione.
I poliziotti hanno infatti fermato di iniziativa un soggetto che stava transitando lungo corso Vigevano a bordo di un ciclomotore. Il quarantacinquenne, di nazionalità marocchina, aveva addosso dei documenti risultati essere del fratello e si mostrava insofferente al controllo; il veicolo su cui viaggiava risultava privo di copertura assicurativa. Dagli accertamenti svolti, emergeva che l’uomo era colpito da un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti e contestuale ordine per la carcerazione per reati inerenti agli stupefacenti, emesso dalla Procura di Forlì nel Novembre 2022.
L’uomo dovrà scontare una pena di 10 anni e 12 giorni di reclusione.
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Sgombero di tre appartamenti
8 novembre 2023 - Gli agenti della polizia di Stato e della polizia locale intervengono insieme con i vigili del fuoco per lo sgombero di tre appartamenti in via Rondissone 26, su disposizione dell’autorità giudiziaria. Da alcuni mesi tre nuclei familiari avevano ricevuto il provvedimento di sfratto esecutivo. I maggiorenni vengono allontanati mentre le famiglie con minori sono affidate ai servizi sociali del Comune.
Ottobre 2023
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Arrestato subito dopo aver scippato una donna
31 ottobre 2023 – A bordo di una bicicletta arriva alle spalle di una donna, le strappa con forza dalle mani lo smartphone e poi si dà alla fuga. Sono quasi le dieci di sera e una volante sta effettuando il servizio di controllo del territorio in via Lauro Rossi, all’altezza di corso Venezia. Gli agenti del Commissariato Madonna di Campagna, sentite le urla di aiuto della donna, intervengono. Subito intercettano l’uomo che, dopo aver abbandonato la bici, si sta dirigendo verso il muro di cinta della ex Gondrand, in cerca di un rifugio al buio. Nel frattempo, in supporto dei colleghi, arrivano le volanti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico e del Commissariato Barriera di Milano che bloccano le possibili vie di fuga. L’uomo viene rintracciato. È un 35enne di origine marocchina che nei confronti degli agenti si dimostra particolarmente aggressivo, colpendoli con calci e gomitate. Dopo essere stato immobilizzato, per lui scattano le manette con l’accusa di furto con strappo e resistenza a Pubblico Ufficiale. Il cellulare, subito restituito alla legittima proprietaria, lo teneva nascosto tra la cintura dei pantaloni e la schiena.
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Spari contro le finestre di una scuola
26 ottobre 2023 - Intorno alle 14 qualcuno, con una pistola ad aria compressa, spara un colpo verso le finestre della scuola Gabelli di via Santhià, rompendo un vetro dell’aula di musica all’ultimo piano. Tra i genitori in attesa dell’uscita dei figli dall'edificio, che ospita classi elementari e medie, sale la paura. Non meno grande lo spavento per chi si trova all’interno, bambini e personale scolastico. Sul posto arrivano i carabinieri del Nucleo Radiomobile. In base ai primi accertamenti si tratterebbe di una bravata. Già in passato l’istituto ha dovuto fare i conti con episodi analoghi, tra furti atti vandalici.
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Uomo investito durante un inseguimento
26 ottobre 2023 - Gli agenti notano un uomo impegnato nello scambio di sostanze stupefacenti. Il pusher, dopo essersi accorto della presenza della polizia si dà alla fuga. Durante l’inseguimento, a cui prendono parte diverse volanti, all'altezza del civico 32 di corso Giulio Cesare, sbatte contro la portiera di una di queste nel tentativo di attraversare la strada in contromano. L’uomo, in base alle prime ricostruzioni, rimane travolto da un furgone che si trova subito dietro. Sul posto arriva l’ambulanza della Croce Verde, tra decine di persone che assistono alla scena, visto anche l’elevato numero di auto della polizia presenti in zona. L’uomo ferito viene trasportato in codice rosso all’ospedale San Giovanni Bosco.
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Sanzioni a due esercizi commerciali
26 ottobre 2023 – Nella notte, in Barriera, operazione ad Alto impatto di controllo straordinario del territorio, condotta dai Carabinieri Oltre Dora con il supporto del Nas. L'obiettivo delle ispezioni è di garantire la sicurezza pubblica e far rispettare le norme igienico-sanitarie negli esercizi commerciali della zona. Durante il servizio le sanzioni amministrative inflitte a due esercizi commerciali per mancanza di "requisiti generali e specifici in materia di igiene" ammontano in totale a 6.000 euro.
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Due pusher in carcere a distanza di poche ore
25 ottobre 2023 – Due presunti pusher finiscono in manette, a distanza di poche ore l’uno dall’altro. Il primo è un senegalese di 36 anni, notato dagli agenti del Commissariato Barriera di Milano, mentre sta scendendo da un taxi in corso Giulio Cesare con un sacchetto bianco di carta in mano. I poliziotti lo fermano per un controllo ma lui tenta invano la fuga. All'interno del sacchetto ci sono 180 grammi di cocaina, mentre nelle tasche dei pantaloni l’uomo nasconde 5 palline termosaldate di cocaina, 7 dosi di crack, 85 euro, 2 telefoni cellulare e un mazzo di chiavi. Altri 360 grammi di cocaina e 830 euro vengono poi rinvenuti nell’appartamento.
L’altro arrestato è invece un 21enne tunisino irregolare sul territorio italiano. Poche ore dopo un'altra volante interviene in via Desana dopo aver notato due persone scambiarsi qualcosa. Il giovane cerca di allontanarsi su un monopattino, ma gli agenti riescono a fermarlo. Addosso gli trovano circa venti grammi di cannabinoidi, oltre a 140 euro in contanti mentre in casa rinvengono 46 grammi di hashish e materiale per il confezionamento delle dosi, in una scatola sul frigo.
L’altro arrestato è invece un 21enne tunisino irregolare sul territorio italiano. Poche ore dopo un'altra volante interviene in via Desana dopo aver notato due persone scambiarsi qualcosa. Il giovane cerca di allontanarsi su un monopattino, ma gli agenti riescono a fermarlo. Addosso gli trovano circa venti grammi di cannabinoidi, oltre a 140 euro in contanti mentre in casa rinvengono 46 grammi di hashish e materiale per il confezionamento delle dosi, in una scatola sul frigo.
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Arrestata coppia di rapinatori di anziane
20 ottobre 2023 – Gli agenti del commissariato Barriera di Milano arrestano una coppia specializzata in rapine violente ai danni di donne anziane. Si tratta di due italiani tossicodipendenti: un uomo di 48 anni e la sua complice di 46. A disporre la cattura la gip Irene Gallesio, che ha evidenziato la capacità a delinquere dell’uomo, in quanto responsabile di reati in maniera interrotta dal 1997.
Il 9 settembre scorso la coppia ha derubato e mandato in ospedale due donne residenti in Barriera: una 74enne, aggredita nell’androne di casa e una 81enne colpita nel sottopasso che collega via Cruto a via Cimarosa. La prima, a cui l’uomo ha strappato la tracolla con violenza, non ha riportato lesioni particolarmente gravi, cadendo per terra. Alla seconda anziana invece è andata peggio: per portarle via la borsetta, l’ha fatta ruzzolare al suolo, causandole una ferita lacero contusa al labbro, un trauma facciale e la frattura di una gamba.
Il modus operandi era sempre lo stesso: lei faceva il palo, lui aggrediva le vittime, sempre donne anziane e sole. Gli agenti sono riusciti a inchiodare il rapinatore grazie alle telecamere nell’androne di casa della prima vittima e grazie anche a un testimone di uno scippo che lo ha inseguito e ha girato un video che lo ritrae in fuga. L’uomo, in attività da 26 anni, è finito in carcere mentre per la sua complice, incensurata, è stato disposto l’obbligo di firma.
Il 9 settembre scorso la coppia ha derubato e mandato in ospedale due donne residenti in Barriera: una 74enne, aggredita nell’androne di casa e una 81enne colpita nel sottopasso che collega via Cruto a via Cimarosa. La prima, a cui l’uomo ha strappato la tracolla con violenza, non ha riportato lesioni particolarmente gravi, cadendo per terra. Alla seconda anziana invece è andata peggio: per portarle via la borsetta, l’ha fatta ruzzolare al suolo, causandole una ferita lacero contusa al labbro, un trauma facciale e la frattura di una gamba.
Il modus operandi era sempre lo stesso: lei faceva il palo, lui aggrediva le vittime, sempre donne anziane e sole. Gli agenti sono riusciti a inchiodare il rapinatore grazie alle telecamere nell’androne di casa della prima vittima e grazie anche a un testimone di uno scippo che lo ha inseguito e ha girato un video che lo ritrae in fuga. L’uomo, in attività da 26 anni, è finito in carcere mentre per la sua complice, incensurata, è stato disposto l’obbligo di firma.
Settembre 2023
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Operazione ad alto impatto contro lo spaccio
28 settembre 2023 - Polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale effettuano un’operazione ad alto impatto, coordinata dalla Questura e dal commissariato Barriera di Milano per contrastare lo spaccio e identificare i clienti dei pusher. I controlli si concentrano all’ex Gondrand, nell’area di via Montanaro e al parco Sempione. Nel corso dell’attività gli agenti sequestrano 140 grammi di sostanza stupefacente vicino ad alcuni cassonetti dell’immondizia in via Baltea e altri 16 grammi di droga al parco Sempione. Inoltre un uomo finisce in manette per reati contro il patrimonio e un altro viene denunciato perché si trova nel comune di Torino nonostante il divieto. Infine scatta una sanzione da 2mila euro per una macelleria. L’operazione è una prima risposta alla richiesta di potenziare il presidio del territorio, avanzata dal Comitato Barriera di Milano e dai cittadini lunedì 25 settembre durante il presidio davanti al Municipio.
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La protesta dei cittadini davanti al Municipio
25 settembre 2023 – Il Comitato Barriera di Milano organizza un presidio davanti al Municipio con lo slogan “Non fare lo struzzo” per chiedere al sindaco maggiore impegno nella lotta contro il degrado che sta inghiottendo porzioni sempre più ampie del quartiere. Partecipa almeno un centinaio di persone. Il presidente del Comitato Angelo Martino ferma il sindaco e gli consegna una lettera, una specie di cahier de doleance con cui all’amministrazione comunale si chiedono a gran voce chiarimenti su numerose questioni rimaste irrisolte da troppo tempo: che ne sarà della ex Gondrand e della ex Carlin, delle piscine Sempione e del parco intorno dove ormai si è spostato il tossic park. I problemi affrontati in cerca di risposte serie sono tanti. Ogni giorno Barriera è teatro di furti e rapine, spaccio e consumo di droga sotto gli occhi di tutti e poi, a rendere impossibile la vita ai cittadini, si aggiungono l’incuria e la sporcizia, i locali mal frequentati che disturbano la quiete pubblica e la prostituzione. Ai giornalisti il sindaco dichiara: " Noi costantemente chiediamo al ministero dell'Interno, al Governo, di aiutarci nel presidio del territorio. Anche le forze dell'ordine hanno difficoltà in questo momento, ma credo davvero che sia utile in questo momento tenere alta l'attenzione coniugando la sicurezza sociale, che è di competenza del Comune, con il contrasto alla criminalità che è invece competenza del Governo. Mi farò parte attiva per portare avanti queste istanze".
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Arrestato 41enne per rapina aggravata
25 settembre 2023 – Gli agenti del Commissariato Barriera di Milano arrestano un cittadino italiano di 41 anni che risulta ricercato perché su di lui pende una condanna a quattro anni di reclusione per rapina aggravata. I fatti che lo hanno portato a dover scontare la pena risalgono al dicembre del 2020 quando il 41enne rapinò una donna della somma di 650 euro e di due cellulari dopo averla minacciata con una siringa e colpita con pugno.
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Don Stefano saluta Barriera
23 settembre 2023 – Dopo cinque anni di onorato servizio don Stefano Votta dà l’addio alla parrocchia Maria Regina della Pace in Barriera di Milano, tra corso Giulio Cesare e corso Palermo, alla fine di un’estate molto calda. Non soltanto dal punto di vista climatico: ormai la criminalità e il degrado hanno preso il sopravvento, rendendo impossibile la vita ai cittadini. Ogni giorno bisogna fare i conti con continui tentativi di furto in chiesa e nei locali parrocchiali, minacce, scene di spaccio e consumo di droga lungo le vie intorno e poi ancora la sporcizia, l’incuria, la prostituzione. Di sera la gente fatica a uscire di casa perché ha paura. “Lascio un quartiere, che dal punto di vista della sicurezza e del degrado, è di gran lunga peggiore rispetto al mio arrivo – spiega don Stefano –. In particolare dopo la pandemia la situazione è precipitata: ora è oggettivamente difficile vivere tranquilli in questa parte di quartiere”. E poi aggiunge: “C’è stato certamente un potenziamento delle forze dell’ordine sul territorio e ci sono stati arresti, che però non hanno portato a un’inversione di rotta: gli spacciatori si spostano da una via all’altra e poi tornano e ogni giorno se ne aggiungono di nuovi: la situazione è arrivata all'estremo perché non sono state offerte possibilità a queste persone che continuano a vivere qui senza un futuro, passando da un’azione criminale all’altra”. La parrocchia sarà affidata alle cure pastorali della Fraternità del Sermig.
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Mega blitz nella piazza dello spaccio
22 settembre 2023 – Sette misure cautelari - cinque in carcere e due divieti di dimora - per altrettanti presunti spacciatori, tutti di origine straniera. Altri tre invece non sono stati rintracciati in quanto non più in Italia. È il risultato dell’operazione antidroga 'Pusher 2022' condotta dalla Squadra mobile della Questura di Torino e dal commissariato Barriera di Milano, con il coordinamento della Procura di Torino. Grazie all'installazione di telecamere, a partire dalla primavera del 2022, nei luoghi dove c'era la maggiore concentrazione di venditori e acquirenti di droga, sono stati individuati i gruppi di pusher centrafricani, che presidiavano una vera e propria piazza di spaccio messa in piedi nel quartiere, in particolare nel tratto di corso Palermo, compreso tra via Malone, via Sesia e via Scarlatti. Qui i pusher spacciavano indisturbati il crack, l'eroina e la cocaina, a ogni ora del giorno, protetti da vedette che controllavano il territorio spostandosi a bordo di monopattini e biciclette. Durante l'intera operazione sono stati sequestrati oltre 2,8 chilogrammi di cocaina e crack, 1,6 chilogrammi di eroina, oltre 2,7 chilogrammi di hashish, e una somma contante di oltre 80mila euro. A carico di uno dei destinatari delle misure cautelari c'era già un ordine per la carcerazione per una condanna divenuta definitiva.
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Riapre Spazio211
22 settembre 2023 - Dopo il grido d'allarme lanciato all’inizio del mese e l'annuncio di chiusura definitiva per motivi di sicurezza, Spazio 211 annuncia la riapertura. "Sono stati giorni molto duri e faticosi - spiega in una nota l'associazione Spazi Musicali Ets - in cui abbiamo lavorato senza sosta per cercare di preservare non solo la programmazione dei concerti ma l'identità di Spazio 211. Alla luce degli incontri con le istituzioni di riferimento, per mantenere fede alla nostra missione e al supporto ricevuto dalle tante persone che si sono spese affinché il nostro percorso trentennale continui, annunciamo che stiamo cercando di mantenere e consolidare il calendario dei live presentato negli scorsi mesi".
Agosto 2023
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Tossici in azione contro le auto in sosta
31 agosto 2023 – In via Courmayeur, nella notte, raid vandalici ai danni delle auto parcheggiate. A metterli a segno verosimilmente i tossici in cerca anche solo di qualche euro a bordo dei veicoli per acquistare una dose di veleno. È solo l’ultimo episodio di una lunga serie che è andata in scena nel corso dell’estate nei diversi quartieri di Barriera. A luglio erano state prese di mira numerose auto in sosta lungo via Cigna, via Toscanini, via Boccherini e piazza Rebaudengo. Probabili autori, i disperati accampati nel parco Sempione.
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Controlli a tappeto coordinati dalla Polizia
30 agosto 2023 – Circa duecentoquaranta persone identificate, sette denunciate, due soggetti con ordine di carcerazione arrestati, inoltre undici esercizi pubblici controllati e sanzionati per quattromila euro. È il bilancio di una settimana di controlli del territorio di Barriera, coordinati dalla Polizia. I due uomini finiti in manette sono un 40enne di origini marocchine con a carico un ordine di carcerazione e un mauritano su cui pende una pena di quasi tre anni per detenzione ai fini di spaccio e resistenza a pubblico ufficiale.
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Due arresti per rapina a poche ore di distanza
26 agosto 2023 – Due marocchini finiscono in manette per rapina ai danni di passanti. Uno è un 29enne irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia. Gli agenti lo catturano in corso Giulio Cesare mentre sta tentando la fuga dopo aver rapinato un connazionale alla fermata dell’autobus in corso Palermo angolo via Scarlatti. Prima lo ha spinto violentemente contro il semaforo e lo ha minacciato con una bottiglia, poi gli ha sottratto il cellulare, il permesso di soggiorno, la collana e il bracciale. L'uomo è stato anche denunciato all’Autorità Giudiziaria per aver fornito false generalità e per l’inottemperanza all’Ordine del Questore di lasciare il territorio dello Stato. Il secondo arresto riguarda invece un marocchino di 27 anni che, armato di forbici, ha strappato a un settantenne la collanina in oro che portava al collo, facendolo cadere al suolo e provocandogli così una lesione al volto.
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Controlli di polizia, pusher in manette
26 agosto 2023 – Durante un controllo di polizia, scattano le manette per uno spacciatore trentenne di origini marocchine. A fermarlo in piazza Alimonda una pattuglia che lo nota in atteggiamento sospetto. Tenta la fuga e cerca di disfarsi di alcuni panetti contenenti circa 200 grammi di hashish. Durante la perquisizione in casa gli agenti trovano altri quattro panetti dal peso di circa 400 grammi. Sequestrati anche 1.320 euro, di provenienza, secondo gli investigatori, illecita.
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Agenti presi a calci in faccia
25 agosto 2023 – Intorno alle 22, una volante ferma un noto pluripregiudicato senegalese. Per impedirne l’arresto accorrono oltre 50 persone, tutti stranieri secondo il sindacato Siap, che prendono a calci in faccia alcuni agenti. In soccorso dei colleghi, devono intervenire tutte le auto in servizio sul territorio. Per lo spacciatore scattano finalmente le manette.
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Pusher arrestato dopo inseguimento spettacolare
21 agosto 2023 - In corso Giulio Cesare un 29enne di origini nigeriane finisce in manette dopo un inseguimento lungo le vie del quartiere. Alle 20,30 di sera una volante nota il giovane con fare sospetto, a bordo di un monopattino, all’angolo con via Varese. Cerca di fermarlo. Lui fugge a tutta velocità e lungo la strada si libera di 50 grammi di eroina divisa in cinque ovuli. Gli agenti lo inseguono e chiamano i rinforzi. Viene bloccato grazie all’intervento di altre pattuglie del reparto Volanti. Le accuse sono di detenzione ai fini di spaccio e di resistenza a pubblico ufficiale.
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